venerdì 13 maggio 2011

Un'alterazione sottile

Credo che nel raccontare si conviva con un processo sottile di alterazione. Di alterazione del reale da parte di un pensiero finto, immaginato o fantastico, quanto credibile o possibile, e anche di un'alterazione di una finzione, da parte di un pensiero o di un processo del tutto reale, vissuto, accordato e collaudato alla propria percezione sensibile ed esperienziale, al proprio tãctum.
In questo stadio alterato, a volte sottilmente alterato, comincia una certa ricerca. La mia scrittura, nel mio piccolo, è una forma incondizionata e suggestiva di amore e di accudimento, a volte spasmodici, verso questa certa ricerca.

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