martedì 17 maggio 2011

Forme che assume il dolore durante il sonno, di Hugo e il surrealismo

Il sogno del soldato, da Il fascino discreto della borghesia, capolavoro di surrealismo di Luis Buñuel, mi riporta a un mirabile sogno letterario, stavolta francese, di Victor Hugo. Credo che sia un' evocazione subita, o forse un tradimento percettivo. Ma senza farmi troppe domande, sono ritornato a pensare ai due sogni incontrati a distanza di tre giorni – sabato  pomeriggio quello del film, oggi quello del romanzo. Il soldato di Buñuel, sogna di un luogo spettrale e deserto, dove incontra persone già morte che lui crede ancora vive, e che gli appaiono in sequenza, gli parlano e poi spariscono, lasciando l'una spazio alla successiva. Victor Hugo accenna a qualcosa del genere nel capitolo IV, dal libro settimo della parte prima Fantina, de I Miserabili. Il capitolo si chiama Forme che assume il dolore durante il sonno . Le figure del romanzo non comunicano con il soggetto che sogna e che le incontra, ma Hugo rispetta la tecnica concentrica e raffinatissima delle apparizioni sullo sfondo di vuoto che anche  Buñuel utilizzerà nel suo sogno surreale, come parte viva o personaggio palpitante tra gli altri già morti.  Qualche passo del sogno indimenticabile di papà Madeleine:

"La prima via nella quale entrai era deserta. Entrai in una seconda strada. Dietro l'angolo che facevano le due strade c'era un uomo in piedi contro il muro. Io chiesi a quell'uomo: – Che paese è questo? Dove sono? – L'uomo non rispose. Vidi la porta aperta di una casa, vi entrai.
La prima camera era deserta; entrai in una seconda. Dietro la porta di questa camera c'era un uomo in piedi contro il muro. Domandai a quell'uomo: – Di chi è questa casa? Dove sono? – L'uomo non rispose.
La casa aveva un giardino.
Uscii dalla casa ed entrai nel giardino. Il giardino era deserto. Dietro il primo albero incontrai un uomo che stava diritto in piedi. Dissi a quell'uomo: – Che giardino è questo? Dove sono? – L'uomo non rispose.
Vagai per il villaggio, e mi accorsi che era una città. Tutte le strade erano deserte, tutte le porte erano aperte. Nessun essere vivente girava per le strade, né camminava per le stanze, né passeggiava per i giardini. Ma c'era dietro ad ogni angolo di muro, dietro a ogni porta, dietro a ogni albero, un uomo in piedi che taceva. Non ne potei mai vedere più di uno per volta. Quegli uomini mi guardavano mentre passavo".
Victor Hugo. I Miserabili. Rizzoli 1935




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