Non tutto quello che sento di esprimere, di dire, o di scoprire e di capire dicendolo, lo scrivo o lo dico. Almeno non trovo giusto di farlo sempre e subito, con gesto meccanico. Credo che sia importante concedermi un certo spazio di segreto. Un segreto strano e svelato, ma solo con me stesso, che so ma che fingo allo stesso tempo di non sapere; di non essere mai a conoscenza di quello che mi nascondo, di dimenticarlo e di ricordarlo. Non esprimere qualcosa che si avverte molto forte, in certi casi è l'unico modo per preservarla dal pericolo della forma sbagliata o dello spreco, o dello sporco. Dal pericolo della contaminazione o della sua fine. Su questo non detto o non espresso, su questa linea d'ombra, si dirà dell'altro, ma con un velo costante e delicato attraverso, che nasconderà e svelerà nello stesso tempo il mio segreto e il mio mostrato, confondendolo in un unico flusso. Un'impressione vaga di nostalgia. Un lungo nodo superbo alla gola;
domenica 22 maggio 2011
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