Tra i vari stralci di appunti, ripensamenti e tentennamenti, penso di aver trovato l'epigrafe più coerente da inserire nel romanzo. Ieri sera, sul tardi, l'ho scovata, senza che la cercassi. Durante la lettura di un libro. Come se fosse stata lei a scorgermi e a richiamarmi – a volte è così che succede. La confermo sin da ora, soprattutto per la coerenza con il contesto. È molto densa e completa il tipo di immagine evocativa e non descrittiva che cercavo, quella che di solito dovrebbe lasciare un testo di epigrafe, senza dire, ma sintetizzando il non visto e il non ancora detto e successo in un ordine superiore quanto oscuro. Nel caso dovessi inserirne solo una, non avrei dubbi su questa come prima.
È di Victor Hugo. Dal romanzo I miserabili:
"Passato il lampo, ricadeva la notte; e allora dov'era? Non lo sapeva più".
Victor Hugo
Da notare la perfezione del ritmo e l'uso della punteggiatura, dove anche in un piccolo stralcio si avverte la presenza di un maestro.
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