domenica 30 novembre 2008

Valigie e Novembre



Anche i mesi partono, muoiono e si dissolvono, semmai con meno clamore degli anni o degli amori, ma comunque con un sottile velo di nostalgia.
Quale miglior saluto se non il canto crepuscolare di Marino Moretti, nel suo attacco solitario e sentito:

"Voglio cantare tutte l'ore grigie
in questa solitudine pensosa
mentre raduno ogni mia vecchia cosa
a riempir le mie vecchie valigie...


Da" Valigie"di Marino Moretti.
Le partenze non sono solo umane, forse sanno di umano per il senso del distacco che tende a dilatarsi e a farsi tempo. Con un mese vanno via gli attimi, iprogetti e le speranze, i colori, qualche sorriso perduto, o forse un bacio a quella gazza lontana, che ogni tanto ripete il suo percorso e mi blocca, nei suoi ultimi colori novembrini che non ritorneranno mai uguali...
l.s.

sabato 29 novembre 2008

Lampi

Mi accorgo che l'incontro con un libro racchiude le stesse sfumature e varianti di quello che avviene con una persona. Frutto di una scelta di percorso, di una casualità, o di una volontà precisa verso una visone dell'esistenza che può avvicinare e all'improvviso mutare e allontanarti, senza un motivo chiaro, definito.
Ogni incontro con un autore è il risultato misterioso e imperscrutabile di una parte di me che cerca ancora qualcosa da qualche parte, e che in fondo nemmeno lei sa. Lo stesso mi avviene quando scrivo, o quando cerco di farlo.
Questa giornata è cominciata con la pioggia e con questo pensiero improvviso.
Sarà stato forse il concetto leggero e profondo del giovane Jean Santueil, che ancora a letto mi ha rapito quando lo leggevo, nel suo piccolo ed elegante mistero: "La forma primitiva della farfalla è la crisalide, quella della poesia il sogno".
La pioggia intanto diminuisce e aumenta anche la luce, dalla tenda del balcone...

venerdì 28 novembre 2008

Insomnia di Stephen King


Vecchio romanzo di King che ho letto con interesse, rilevando diversi aspetti nella sua costruzione e nello stile piuttosto interessanti.
Stavolta vi è un attenzione particolare alla terza età, ai disturbi del sonno, al distacco violento della malattia, alle spinose tematiche dell'aborto e dei movimenti paralleli americani, allargando poi il raggio d'azione nella sua efficacia e tecnica narrativa, nella stretta di dinamiche cariche di un'umanità toccante e particolare, a tratti impalpabile, che si distende durante la lettura in una risonanza, come un po' tutti i suoi ambienti serali, nelle distanze appena illuminate sui personaggi, i dialoghi serrati, i tempi delle sequenze a volte sognanti, immaginifiche che si fanno corpo solido, all'improvviso. Il tutto sempre nella stretta infallibile delle sue sacche di di angoscia e di suspense.
Un buon King, che forse ha utilizzato in questa sua solida costruzione, una metodologia diversa di lavoro, come ha accennnato lui stesso nel suo libro On writing ma della quale sembra non essere rimasto proprio entusiasta.
Interessante la lunghezza e lo stacco tra i capitoli, che a volte si accorciano scivolando poi l'uno nell'altro, come affluenti di un grande fiume di fiaba e di tensioni taglienti e misteriose come sempre.
l.s.

giovedì 27 novembre 2008

Il pagliaccio (1897) di T. Mann


"Il concetto della "felicità" come di un merito geniale, di distinzione, di amabilità, e dell'"infelicità" come alcunché di brutto, di tenebroso, di biasimevole, in una parola, di ridicolo, sono tanto radicati in me che, se fossi infelice, non mi resterebbe che disprezzarmi".
Da"Il pagliaccio (1897) di Thomas Mann.

mercoledì 26 novembre 2008

Sala lettura e interludio


L'altra sera termino Nexus, di Miller. Rimango ancora confuso e folgorato dalla gioia rapsodica delle sue luci Europee-Americane, che non tramontano facilmente, dai visi femminili e dai suoi fiumi in piena, improvvisi ma ancora rassicuranti, grassi di pioggia e di soli nordici pietrosi, puliti.
Concludere una lettura con quel peso negli attacchi e nel taglio a volte volontariamente "anarchico" della struttura, rimane di per sé un' esperienza particolare, permeata di riposo e di desiderio di trattenere, di assorbire i tratti più vicini ai propri sensori, ai propri inferni lucidi e nascosti, che per un po' hanno trovato fiamma.
Fuori riprende il vento. Le luci delle scale saltano: solo luci di emergenza. Niente antenna centralizzata. Niente televisore.
Attacco un racconto di Mann. Uno a caso, scovato da una sua pregevole raccolta.
Adesso ritorna la pace apparente dei suoi interni tedeschi, della madre lontana al pianoforte nella luce bassa di un salone, e vi scorgo una strana impossibile continuità di corrente: nessun trauma, nessun contrasto. L'uomo che pensa e che canta, insieme ai ruggiti ventosi, che muovono le finestre, mentre mi avvicino una coperta.
l.s.

martedì 25 novembre 2008

Tre saggi di Freud



Mi imbatto, circa un mesetto fa, in una schiera ben nutrita di bancarelle di libri usati, nella zona del centro storico della mia città.
Un volume piccolo, a un prezzo irrisorio: Tre saggi sulla teoria della sessualità, di Sigmund Freud.
In un volume così minuto, una mirabile concentrazione di intuizioni e ricerche su uno degli aspetti fondamentali della sua straordinaria ricerca.
I tre saggi sono corredati da note di approfondimento, e abbracciano tutte le sfumature più sottili degli aspetti devianti dell'individuo, con analisi approfondite sul comportamento nelle varie fasi della sua crescita e maturazione.
Penso a quanto la perseveranza di questa scienza così appassionata, abbia contribuito alla consapevolezza della natura profonda e dolorosa dell'uomo, e a quanti squarci di letteratura del Novecento si siano imbevuti e poi rappresi di quei percorsi d'indagine così misteriosi e seduttivi.
Basti pensare al fascino delle soglie surrealiste più agguerrite, e al rapporto diretto con l'inconscio e le strutture poetiche di Thomas, o alle bellissime e toccanti pagine bertolucciane, invischiate nell'ansia profonda delle sue origini e dei contesti vivi e luminescenti delle sue rêveries, ombrate di quel calmo mistero sognante, nei suoi passi più elegiaci e sofferti.
Qualche verso:
"Freud ha ragione
ma torto, la nevrosi è sì la condizione
della salute...
daLa crescita di una bambina- Viaggio d'invernoA. Bertolucci.
E allora mi rifugio in questo intreccio di scientificità e mistero, dove cercare risposte impossibili, ma che rendono ancora viva la ricerca di chi tenta di esprimersi, comunque, attraverso il mutarsi imprevedibile dei tempi e dei dissesti.
E tutto questo mondo, scaturito attraverso un piccolo volume, edizioni Dall'Oglio del 1949, trovato a pochi euro, in un giorno caldo d'Autunno.
l.s.

lunedì 24 novembre 2008

Le 78 ragioni di Pat Walsh



Pat Walsh è un agguerrito editor americano, co-fondatore della MacAdam/Cage, che ha deciso di pubblicare in un libro, quelle che ritiene le motivazioni principali che portano al rifiuto di un manoscritto di un esordiente.
Lo fa argomentando con grande chiarezza e competenza, sulle settantotto principali ragioni che reputa responsabili di un insuccesso, accompagnandole ad altre quattordici che invece potrebbero rendere il lavoro pubblicabile.
Il volume è diviso in nove parti, nelle quali l'autore incorpora le varie ragioni sotto dei gruppi comuni, come Guardare in faccia la realtà o Le regole dell'editoria etc.
Alcune delle ragioni, per i più curiosi:
Simpatica la prima: La prima ragione per cui il vostro libro non sarà mai pubblicato è che non l'avete scritto, riferendosi soprattutto a quelli che parlano di progetti o di stralci abbozzati, come se fossero già la struttura definita di un'opera da proporre. E poi, continuando ancora:Avete un'opinione troppo alta di voi stessi. Vi considerate degli"istintivi". Non sapete raccontare una storia. Non avete stile. Avete troppo stile.
Una pubblicazione simpatica e ricca di piccole grandi verità, che a volte si trovano sotto il naso e non si scorgono.
l.s.

domenica 23 novembre 2008

23 Novembre 1980 ore 19,35


Dopo ventotto anni, un ricordo di quella Domenica sera...interminabile, indimenticabile:

"Quali radici s'abbarbicano, quali rami crescono
Su queste macerie?..."

"Un mucchio di frante immagini, dove batte il sole,
E l'albero secco non dà riparo, e il canto del grillo non dà
ristoro,
E l'arida pietra non dà suon d'acqua...
Da Il seppellimento dei morti di T.S.Eliot (La Terra Desolata).

Liblog




Ecco un altro blog letterario interessante da consultare. Si occupa di libri, con un taglio originale e professionale.
L'ho scoperto da poco e credo che meriti la dovuta attenzione da parte degli appassionati.
Le sue categorie, dove poter spaziare
Il link: LIBLOG
Da approfondire,
l.s.

sabato 22 novembre 2008

L'incipit


"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo".
Lev N. Tolstoj, da Anna Karenina

Nazione indiana


Da Nazione Indiana un altro articolo interessante, stavolta di Giulio Mozzi, che analizza, in base alla sua esperienza, quali siano allo stato attuale le tendenze della narrativa, dal punto di vista degli esordienti e della natura dei loro manoscritti.
Il link:Attuali tendenze della narrativa italiana (viste dal buco della serratura)
Buona lettura,
l.s.

venerdì 21 novembre 2008

Golem e Umberto Eco



Stamattina vi propongo questa risposta ampia e accattivante di Umberto Eco, trovata giusto ieri sera su "Golem".
Eccone uno stralcio:...Vengo anzitutto alla sua ultima richiesta, se io sia disposto a leggere il suo manoscritto. La risposta è no, e le ragioni sono tutte ispirate a un profondo principio di lealtà
Ecco il link per leggersela tutta in grande tranquillità.
Non è bene inviar manoscritti....
Suggestiva e stimolante.
Interessante la struttura e la ricchezza di Golem.
Da tenere d'occhio.
l.s.

giovedì 20 novembre 2008

La luna


Prima del suo assetto definitivo, così morbido e italiano, la luminosità del nostro satellite ha vissuto piccole torsioni linguistiche, che lo hanno poi disteso nel tempo in quel suo velo calmante di neve, che ancora soffia sui cieli estivi del nostro immaginario.
Partendo dalle origini, si è parlato di lusna, della lux latina e quindi di luxna. Dunque come origine la luce, e non c'è da meravigliarsi. Ma lusna è moto più liquido e disteso di luxna, anche se questo sibilo dà l'impressione di un tornio, e anche il numero dispari delle lettere inficierebbe la grandiosità delle trovate metriche, degli effetti di luci e di ombre, di quel respiro bianco così tipico e rassicurante sui caseggiati più romantici della nostra letteratura.
Parliamo però di termini latini molto antichi, che saranno stati caratterizzati dall'impermanenza della loro tensione a trasformarsi, ad ammorbidirsi.
Un termine accomodato e impastato forse per ispirazione della pace delle grandi osservazioni astrali; un antidoto alla loro inquietudine occulta.
Uno stacco nel buio.
Concludo con un omaggio al poeta Alfonso Gatto, che nel suo lavoro profondo sui versi, avverto ancora di più molto lunare, con quella sua distesa calmante di grandi intensità e di immagini ventose e un po' sfuggenti, soprattutto nelle sue chiavi più ermetiche, fino a rievocare la forza magnetica dei grandi pleniluni:
"La luna è al lago alla sua bianca rete
nella notte che cielo e terra aperti
all'aria ne respirano la quiete..."
A. Gatto

mercoledì 19 novembre 2008

Un pensiero del tè, di Ceronetti


"Parola scavata: dolore trovato. Se primitiva, ne scaturisce un dolore prima dell'uomo, qualcosa come il dolore della pietra, il grido del fossile, dell'osso enorme, della felce carbonificata".
Guido Ceronetti, Pensieri del tè Adelphi.

martedì 18 novembre 2008

Talentuoso o talentoso


Nel post di ieri, fantasticando sul "talento", dal punto di vista del significato e delle sue accezioni, mi sono trovato a correggere in un punto di una frase, da talentuoso a talentoso.
La lingua italiana ci offre, e non di rado, piccoli rebus su piccole ma spesso significanti differenze di diversi termini, che spesso sono associate ad abitudini o vezzi assimilati nel tempo o entrati a forza nell'orecchio, anche per gusto personale.
L'aggiunta della "u" dovrebbe riportare forse a un francesismo, introdotto in un secondo momento, intorno al 1945.
Nel mio caso ho preferito seguire come riferimento il mio vecchio Garzanti, che omette semplicemente"talentuoso", non lasciandomi altra scelta né grossi dubbi in merito.
Ma a questa proposito è divertente ogni tanto leggiucchiare qualche dibattito in merito sui vari forum, dove spesso si possono trovare delle informazioni interessanti, soprattutto tra appassionati della lingua.
Uno come questo, ad esempio:TALENTOSO/TALENTUOSO
l.s.

lunedì 17 novembre 2008

Talento e desiderio


Talvolta le radici etimologiche vivono di riflessi e di contesti, che vanno ad associarsi ad epoche storiche, ad abitudini lessicali, a fattori specifici interpretativi legati il più delle volte al momento particolare dell'utilizzo del termine.
Riflettevo a questo proposito sul termine "talento, che ciascuno di noi conosce bene e che comunque prevede queste due varianti, nel suo significato letterale:
"Talento: 1) (lett.) disposizione, inclinazione dell'animo/ desiderio, volontà.
2) ingegno, genialità.
A questo punto mi trovo di fronte a due strade che probabilmente potrebbero anche incrociarsi tra loro e aprirsi contestualmente a un unico significato, che le incorpori e le incameri entrambe.
La sete e il desiderio, con cui ricordo difficilmente di aver associato almeno per abitudine il termine in questione, potrebbero essere conseguenza dell'inclinazione o in alcuni casi far direttamente scaturire la stessa radice potenziale.
Ricordo in tale proposito un'intervista a un grande pianista classico, che identificava il talento di un'artista con questa sete insaziabile verso la sua arte, che prende così a coinvolgerlo, affinandolo, e completandolo in quel tormento dolce e incessante per riuscire ad estinguerla.
Forse si potrebbe pensare che questa sete dovrebbe già essere di per sé frutto di una specifica inclinazione, da cui poi scaturirebbe quella sinergia dell'atto volitivo in grado di far amare profondamente ciò per cui si è portati.
Io preferisco gustarmi il mistero delle risposte individuali al potenziale naturale e anche mutevole di ogni individuo, che alle volte nemmeno si riesce a scorgere per tempo, convinto che vi siano tantissime sfumature all'interno dello stesso termine, legate soprattutto alla storia personale del soggetto"talentoso" in questione.
Concludo citando il grande Tasso, in un verso del III Canto, dalla Liberata:
"Mentre egli altri rincora, altri minaccia,
sopravien chi reprime il suo talento"

domenica 16 novembre 2008

Premiazione a Lanciano


Giornata piovosa.
Raggiungo Lanciano in auto, accompagnato da mio cugino, per la premiazione del XV Concorso Internazionale Amico Rom.
Mattino di libertà, dedicato a visitare le strade bagnate del centro storico.
Una visita al ghetto ebraico di Lanciano, dove all'interno di uno dei suoi vicoli troviamo una taverna molto invitante e suggestiva. Ci fermiamo lì per pranzare.
Alle 15 in teatro: il Fenaroli, molto suggestivo e raccolto.
Una bella atmosfera, che carica e ispira.
Mi chiamano per ricevere il premio. Poche parole: sulla paura dell'altro e l'inconsapevolezza, come cause del pregiudizio.
In prima fila anche Furio Colombo, con la sua moglie americana, e varie personalità del mondo artistico: registi, scrittori, pittori, musicisti, tutti accomunati dalla volontà di esprimere con gli strumenti del loro linguaggio l'attenzione alle altre culture, il rispetto, lo scambio, la condivisione dei patrimoni culturali, come possibilità sicura di arricchimento e maturazione interiore.
Penso al mio racconto Il sole negli occhi, premiato paradossalmente sotto le sferzate dell'acqua, che all'uscita dal teatro continua ad aumentare, calmandosi soltanto verso il percorso di ritorno, quando siamo in auto verso Isernia.
Una giornata che mi rimarrà dentro, con tutta la sua pioggia.
Qualche foto, per ricordarla ancora,
l.s.

Squarci del centro storico di Lanciano:




venerdì 14 novembre 2008

Sergio Corazzini



Sergio Corazzini scriveva a notte fonda.
Un Crepuscolare che leggo e rileggo da poco, e che mi traccia un sentiero strano e invitante, tra i suoi riferimenti di un simbolismo minore, le sue delicatezze estreme e rarefatte, le sue scelte stilistiche profondamente ispirate.
I suoi Maestri: Francis Jammes, Verlaine, Laforgue.
L'atmosfera del verso di Corazzini sembra vivere dei tempi sofferti del suo respiro.
Minacciato dalla tubercolosi, rimase semplice e autentico nel suo canto "modesto" di organetti, fatto di spazi piccoli ma vitali di grandi distese intimistiche, di luci basse, domeniche serali rarefatte, sfumate (Libro per la sera della Domenica(1906).
"Che hai? Malinconia di morire?" Questi versi, da Spleen, titolo ispirato a Baudelaire, solcano un po' l'attacco dolce e struggente dei suoi tempi sognanti e rassegnati.
Ancora un volta si evincono rifiuti chiari e alternative ricercate e ispirate, al clamore marziale delle opere del D'Annunzio, al superomismo, avvicinandosi maggiormente alle atmosfere del Pascoli, meno accecanti e sonore.
Ma intanto era lo stesso D'Annunzio ad aver inaugurato quei toni sfumati di grigiori cupi e silenziosi, con la differenza che non costituivano pienamente il perno della sua produzione ma solo una zona diversa.

Corazzini riuscì a scrivere abbastanza, nonostante il suo male che pervadeva buona parte dei suoi registri espressivi:" Oh, io sono veramente malato!/E muoio, un poco, ogni giorno...oggi io penso a morire", come dimostra in questi versi tratti da Desolazione del povero poeta sentimentale.
Avverto questo spegnersi, questo sfumare che all'improvviso riprende a vivere, nella sensibilità delle luci più fioche, dei piccoli effetti morbidi delle strade meno affollate, dei momenti di mistero e di riflessione, nell'amore impossibile per la malinconia.
Tra le sue raccolte ricordo i Poemetti in prosa, Poesie edite e inedite, Liriche.
l.s.

giovedì 13 novembre 2008

Mattino presto di tuoni


Mattino presto: tuoni di un temporale.
Attacco il terzo canto della Gerusalemme liberata, con questo sottofondo cupo e ribollente di esplosioni, quasi a simulare i preparativi dell'assalto dei crociati, nella loro alba del combattimento.
Dopo il caffè, riprendo MIller: l'ultimo libro della trilogia The Rosy Crucifixion: Nexus, e ritorno dentro i suoi squarci di vita, tra le sue intuizioni fisiche e spirituali, sempre così forti, ancora più vive con l'inferno del temporale, mano a mano che mi ci addentro con sempre più concentrazione:
"La grande domanda era quella eterna, all'apparenza senza risposta: che cosa devo dire al mondo di così disperatamente importante? Che cosa devo dire che non sia stato già detto, migliaia di volte, da uomini infinitamente più dotati? Era soltanto presunzione, questa necessità coercitiva di essere ascoltato? In che modo ero unico? Perché se non ero unico, sarebbe stato come aggiungere un'unità a un numero astronomico."
H.Miller, da Nexus
Intanto i tuoni cominciano a sfumare, e comincia la giornata...
l.s.

martedì 11 novembre 2008

Prossima pubblicazione del racconto "Il telegramma"

Il mio racconto"il telegramma", sarà pubblicato a breve insieme agli altri diciannove, selezionati come migliori per il concorso indetto dalla casa editrice Terre di Mezzo.
l.s.

lunedì 10 novembre 2008

Il Copyleft


Se ne parla tanto, come di una svolta importante che meriti attenzione e un adeguato approfondimento per poterla valutare.
Trovo giusto che se ne sappia a sufficienza, almeno nella terminologia di base e negli aspetti che nel tempo possono essere approfonditi in base alle proprie personali esigenze.
Ieri ho scoperto un sito che se ne occupa a 360°, senza trascurare alcun punto importante sulla questione dei diritti sulle opere d'ingegno.
Include anche quattro video tutorial, che spiegano l'ABC del copyleft, la sua storia e le sue diverse applicazioni.
Vi segnalo con piacere il link del sito: copyleftitalia.it
l.s.

domenica 9 novembre 2008

Senza parole

Autunno.

sabato 8 novembre 2008

Tutti i concorsi letterari


I concorsi letterari hanno una loro funzione, comunque. Possono essere una palestra, una vetrina, ma in ogni caso trovo che almeno una volta uno scrittore sia stato tentato di prendervi parte, e che comunque valga la pena di vivere l'esperienza, indipendentemente dall'esito.
Anche se io vedo la scrittura come una "resa" vera e propria e non un elemento di gara e di affermazione, mi sembra doveroso segnalare questo sito, a dire il vero molto ben fatto, che concentra tutti i concorsi letterari dell'anno in corso e del successivo, divisi per generi (racconti o poesie) e per mesi, scalando quotidianamente la rimanenza dei giorni alla scadenza del bando, con questo piccolo e pratico promemoria, davvero ben fatto:

Inoltre c'è anche la possibilità di cercare il proprio concorso, con un apposito settore di ricerca, illustrato nella foto,
o di inserirne uno non ancora presente, che si ritiene importante da far conoscere:

Infine la possibilità di iscriversi alla newletter del sito e di ricevere direttamente tutte le comunicazioni relative ai concorsi, senza scomodarsi:

Ecco il link:Tutti i concorsi letterari
Da visitare,
l.s.

Proroga concorso letterario Laboratorio Gutenberg


Concorso Letterario Laboratorio Gutenberg 2008:
La scadenza del Concorso è prorogata al 10 novembre 2008.

lunedì 3 novembre 2008

Intervista a Edoardo Sanguineti


Appena scovata qualche mese fa l'intervista al poeta italiano Sanguineti, l'ho divorata con grandissimo gusto, facendo attenzione alla semplicità dei suoi interventi e tesoro della sua calma, delle sue intuizioni.
In un commento del video leggo "Meravigliosa", e confermo, senza alcun dubbio.
L'intervista è stata effettuata da Elisabetta Bucciarelli in occasione del Premio Librex Montale 2006 e trasmessa da Booksweb tv: dura circa venti minuti, ancora meglio se accompagnati da un buon tè caldo.
Vi lascio il link a bookswebtv. Dovete semplicemente digitare Sanguineti nel riquadro cerca, che troverete come nella foto in alto a destra della pagina principale di booksweb,
premere invio ed il gioco è fatto: troverete il link dell'intervista alla vostra sinistra.
Potrebbe essere anche una buona opportunità per cominciare a scoprire e a leggere l'opera del poeta.
l.s.

La bellezza dei titoli nella poesia di Gatto

Nel post di ieri mattina, ho scelto una breve poesia di Alfonso Gatto, in linea con una giornata di commemorazione e silenzio.
Nella scorsa dell'indice nel decidere quale estratto di testo utilizzare, sono colpito dalla bellezza inquietante dei titoli delle sue poesie, già premonitori di quella bellezza ermetica, fragrante di esterni serali e innevati, o marittimi senza tempo, a volte dolorosi e dolcissimi, in linea con il mistero della sua opera così complessa e profonda, sin dalle prime letture.
Il volume"Tutte le poesie",raccoglie tutta l'essenza speziata e asciutta della sua poesia soleggiata di ombre e di isole, con questi titoli che saltano allo sguardo per la loro terribile bellezza insidiosa: penso a Stazione di fantasmi, Il lume a petrolio, Paese sotto la neve, A Napoli una notte d'estate, Fiori e coralli, Il carro del crepuscolo, il passo burattino, Il vicolo della neve, Nudo, in vestaglia, In questa sera timida di odori, È scesa qui la sera, Le case bianche, Notturno nel bosco, Fiori al balcone di legno, Campagna al mattino sul mare.
E questo non è che un timido assaggio.
l.s.


domenica 2 novembre 2008

Il segreto della morte


"Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
Ma come potreste scoprirlo se non lo cercate nel cuore della vita?
Il gufo che ha occhi limitati alla notte e ciechi di giorno non può svelare il mistero della vita".
Kahlil Gibran da"Il profeta".

E non v'è luna che non torni morta


E non v'è luna che non torni morta
ai silenzi dell'alba, non v'è mare
che non spiani la calma e il suo veliero
appanni al fiato della luce...

Alfonso Gatto da "Tutte le poesie". Mondadori

sabato 1 novembre 2008

Il suono del racconto


"Il racconto non è dunque, soltanto un'operazione di scrittura letteraria: appartiene piuttosto al vasto dominio della comunicazione orale...".
Così esordisce Angelo Marchese, nel primo capitolo del suo libro"L'officina del racconto", illustrando le origini di quest' arte sottile di comunicare in parole.
A questo proposito mi riaggancio a questo recente fenomeno dell'audiolibro, che almeno in Italia sembra stia prendendo sempre più piede.
Fenomeno comunque interessante e degno di attenzione, anche per tutti coloro che non sono in grado di leggere in autonomia.
Vi invito a visitare il blog Libri in auto, e questi due siti che pubblicano testi audio, con un loro catalogo e dei prezzi davvero invitanti: Goodmood
e Vox Company
l.s.