giovedì 31 dicembre 2009

Cosa si può augurare?

Cosa posso augurare, o forse è meglio dire che cosa si può augurare, mettendomi appena da parte
Tutto il possibile e l'impossibile ma senza che l'augurio diventi un meccanismo, un fattore automatizzato. A volte per ciascuna persona ci vorrebbe qualcosa di diverso, ma non di già masticato o di preconfezionato. Gli anni si avvicendano nella loro scapigliata violenza o dolcezza, senza che gli auguri riescano a frenarne il flusso, quello che forse ci resta è di provare a lasciare che l'augurio rimanga qualcosa di sentito e non imposto.
Non amo ricordare un augurio forzato, fattomi per non dispiacermi o per paura, preferisco un bel vuoto, che può stimolarmi a capire anziché una frase elettrica, ibrida e forzata, senza cuore e senza stomaco.
Gli anni diventano belli per i minuti o i secondi che si impiegano individualmente a strutturarli, o a tentare di farlo in un certo modo, a partire forse dalla libertà di cominciare con l'onestà, e di usare per ciascuna persona un messaggio diverso, anche per rispetto e per amore delle bellissime possibilità che la nostra lingua ci offre.
Adesso ho finito. Questo era l'ultimo post del 2009. Provo un po' di nostalgia a concludere così, mi passerà...
l.s.

mercoledì 30 dicembre 2009

Nebbioso

Nebbioso l'annebbiarsi di stamattina, dalla finestra le strane pinne di foschia, per i più esperti e per chi viaggia e riconosce l'inganno e la differenza, ma davvero insolite, lo stesso; forse i vapori di un anno che esala e che stenta a morire...o il velo e i grandi vizi fumanti del passato e dei passaggi epocali?
l.s.

martedì 29 dicembre 2009

Indirizzi e varietà di sviluppi

"...nessun insegnamento, per eccentrico e ornamentale che sia, impedisce poi ai suoi dottori o laureati di dedicarsi a quel che preferiscono, nell'opposto estremo: si possono passare anni ad analizzare Cervantes e andare a parare nella finanza, o indagare sugli antichi persiani per trasformare questo alla fine nello stravagante preambolo a una carriera politica o diplomatica...".
Javier Marías: da "Il tuo volto domani, 1. Febbre e lancia.

lunedì 28 dicembre 2009

Ottenere la perfezione

"Ottenere la perfezione è impossibile, di qualunque cosa si tratti, figurarsi poi se si tratta di cose scritte, e più che mai è impossibile in  note come queste che sono costituite da migliaia e migliaia di brandelli di possibili ricordi".
Thomas Bernhard

domenica 27 dicembre 2009

Scrivere sul sogno, al liceo Braucci, da Repubblica Scuola






Vi prego non svegliatemi, sono nel bel mezzo della fase Rem!


Sognare: il modo più facile di realizzare i propri sogni, il modo più semplice di esternare i propri sentimenti, una seconda vita, parallela alla nostra, dove tutto è possibile, dove la vita continua. Questo sì che è sognare e chi non vorrebbe fantasticare un po’ con la propria mente? Molti definiscono i sogni come cose banali, per soli bambini, ma è evidente che non sanno di cosa parlano. Il sogno non è solo quello che viviamo mentre dormiamo, il sogno è qualcosa di più. Il sogno è anche la propria ispirazione, la meta da raggiungere, ciò che si vuole diventare per realizzare se stessi ed è proprio questa l’affinità con il mondo reale e sono proprio i sogni che ci spingono ad andare avanti, perché sappiamo che ci aspetta qualcosa di migliore, qualcosa che noi desideriamo con tutte le nostre forze. Secondo Freud, fondatore della psicoanalisi, il motore dei sogni sono i desideri inconsci. Tali desideri durante la notte rafforzano i loro effetti e hanno dunque l'occasione di emergere sotto forma di immagine onirica. Dunque, quei ragazzi che hanno problemi sociali e vivono disagi giovanili non hanno forse diritto anch’essi a vivere felici e appagati se non nella vita reale almeno in quella onirica? Per loro sognare è davvero tutto perchè nei sogni riescono ad evadere dalla società che li circonda dove hanno difficoltà e vengono trasportati in un mondo dove loro sono i protagonisti, dove si sentono appagati, dove finalmente possono vivere una vita migliore. Potranno essere cavalieri che combattono per salvare la propria dama da un drago feroce, assumere l'identità di un mago che esercita i propri poteri, di una star hollywoodiana o, perché no, semplicemente di un ragazzino che corre libero in un prato sventolando l’aquilone e lasciandosi sfiorare dalla brezza del dolce vento primaverile. Un mio sogno più recente? Dunque vediamo.. Mi trovavo in un immenso oceano, circondato da tanti bellissimi animali:  le più svariate specie di pesci, delfini, foche e balene e non avevo paure né tantomeno annegavo. Gli animali mi osservavano, mi rispettavano, ero il loro Nettuno. Un gran bel sogno il mio, ero felice perché quello era il mio regno. Certo, se vivessi in un mondo come piace a me, là tutto sarebbe diverso: non esisterebbero più la violenza, le malattie, la fame,  ma soprattutto saremmo tutti uguali e avremmo tutti la libertà di pensiero….  Allora ragazzi, continuiamo a sognare, è l’unica cosa che ci resta in questo mondo a volte ingiusto. Scaraventiamoci in questo mondo fantastico, dirigiamoci tutti alla stazione “Kidzdream” e compriamo un biglietto “per sola andata e mai ritorno”…

Leone 93 III E

sabato 26 dicembre 2009

Il Machado viandante


Un testo dell'opera di Machado, poeta e cantore di quell'"eterna umanità" dei suoi affreschi, dal sangue della polpa al pastello dei paesaggi spagnoli del viandante. Stamattina ho attaccato l'XI dalle "Soledades", in attesa della colazione:
"Vado cantando, viandante
al limite del sentiero...
- sta per calare la sera-
Dentro il cuore avevo
la spina di una passione;
riuscii a strapparla un giorno:
non sento più il mio cuore".

Ecco, allora, chi è Machado.

l.s.




venerdì 25 dicembre 2009

Un processo di ricerca comune

Credo che un ottimo libro, non nel senso di un libro di successo, ma di un libro che funzioni e che abbia quel valore immediato di comunicativa e di un puro e incontrollato coinvolgimento, insomma..., sia quel libro dove lo scrittore e il lettore si incontrino in un unico, informe processo di ricerca, che li coinvolga a distanza negli stessi misteri della tonalità, negli stessi vizi o anche nelle eventuali oscurità e spigolosità del testo. Un processo che renda superflui i loro singoli ruoli, che li slacci e li renda come relativi, rispetto alla bellezza e all'importanza di quel flusso comune e nutriente, che a volte non si dimentica più, quando accade, e che può intersecare diversi altri piani, paralleli e lontani da quella stessa storia.
Ecco cosa penso che succeda con un ottimo libro.
l.s.

Estate: Alessandro W. Mavilio traduce Matteo Pelliti


Alessandro W. Mavilio: traduzione video e traduzione napoletana, pedalando per Kyoto, della poesia "Estate" (tratta da Versi Ciclabili di Matteo Pelliti, Orientexpress 2007).

giovedì 24 dicembre 2009

Notte di Natale

"Sempre più disperata dentro l'anima,
sempre più sola questa lunga notte,
di memoria in memoria a dirti amore..."
Alfonso Gatto

Ultimi passi prima della festa


Penso che un grande effetto di nostalgia, sia sempre di spalle al suo apice...
l.s.

L'aria della festa

"...donne giovani, in abiti di mussola, con copricapi che sarebbero potuti crescere sulle siepi e scarpe appuntite; uomini in cachi, marinai, impiegati sciatti, giovani ebrei in eleganti completi di stoffa dalle spalle imbottite e dai pantaloni ampi; "ragazzi della carità" in azzurro- è il sole a scovarli- la musica chiassosa, insolente, li riunisce per un attimo in un solo grande capannello [...] Gli unici in silenzio sono i bambini cenciosi. Stanno vicino ai musicisti, quanto più è possibile, le mani dietro la schiena, gli occhi sgranati..."
Katherine Mansfield

mercoledì 23 dicembre 2009

In libreria...


"Sai che ho incontrato il professore di letteratura del liceo?".
"Davvero? E dove?".
"In metro, aspettavamo la stessa. Abbiamo anche parlato".
"Come sta?".
"Insomma, piuttosto bene, si mantiene sempre così in forma e poi gli ho detto dei miei progetti letterari, del fatto che sto continuando a scrivere e anche di quel corso di scrittura creativa".
"E lui?".
"Come sempre, il solito scettico, non sai mai quando scherza o quando fa sul serio. Mentre io gli parlavo della questione tecnica lui fingeva di ascoltarmi, ma poi arricciava il naso, e allora  capivo che qualcosa non andava".
"Strano, un tipo così metodico, uno che calcola tutto...".
"Infatti, anche io sono rimasto sorpreso, quando gli parlavo dell'acquisizione della tecnica mi sorrideva, poi quando riprendevo fiato mi diceva che c'erano due soli sistemi per poter scrivere: se provati questi non accadeva niente, allora era meglio lasciar perdere".
"E quali sarebbero allora, sono curioso!".
"Il primo è piuttosto semplice, quello che ripetono sempre tutti; leggere, leggere, leggere, leggere i giganti, insomma le solite storie, ma poi ne ha tirata fuori un'altra, che non conoscevo".
Attilio mi guardò, incuriosito, senza interrompermi oltre:
"Diceva che oltre a leggere i giganti, si doveva avere il fiuto per riconoscerli, in un proprio percorso solitario, senza altri indizi al di là del proprio fiuto. Sentire che  stai leggendo qualcosa di grande non perché lo sia come universalmente riconosciuto, ma perché sei tu a sentirlo, ed è su questo punto che ne rimangono in pochini. Ci ho pensato su e allora mi sono accorto che non sono ancora un lettore consapevole. Tutto quello che ho scoperto  e che ho ingurgitato, l'avrei fatto masticando emozioni di persone che amavo, che stimavo, seguendo consigli, seguendo a orecchio le mode, e anche le cose che non leggevo, non lo facevo per lo stesso motivo, trascinato da luoghi comuni, da simpatie o da antipatie, ma senza uno stile puro di adesione consapevole e personale, ecco. Vogliamo il pasto già assaggiato e masticato, diceva, ecco perchè le opere invecchiano subito ai nostri occhi e non si abitano mai; si rimane sull'uscio, fino all'ultimo rigo, e anche oltre".
"E tu, tu vuoi dirmi che credi sul serio a tutte queste sciocchezze?".
"Non lo so, ma un po' mi hanno condizionato, perché non ho mai seguito una mia linea, un mio stile personale, come lettore. Come potrò mai pretendere di ottenerlo come scrittore?".
Uscimmo dalla libreria a mani vuote, e altrettanto confusi. Dovevamo comprare dei regali per Natale. Ci spostammo in enoteca...
l.s.

martedì 22 dicembre 2009

Scrittura e segreti

Un grande scrittore non ti confida i suoi segreti, ma i tuoi...
l.s.

lunedì 21 dicembre 2009

Grandezza e semplicità

È solito attribuire e riconoscere il merito della semplicità, a quelle cose o a quelle particolari opere umane, definite e appurate incontestabilmente come grandi.
È molto difficile, al contrario, attribuire e riconoscere la dovuta grandezza a quelle cose definite e appurate come semplici.
l.s.

Pianificazione ispirata

Pianificare un percorso letterario a volte è la cosa più difficile. Credo che certe cose avvengano un po' alle nostre spalle, come degli scherzi d'acqua, delle sorprese o  dei tradimenti, e non sempre possono essere previste nella loro estensione, efficacia e giusta profondità comunicativa. Il porsi come vittime sacrificali di un certo percorso fatto di innesti tra immaginifico e memoria, la sento forse la posizione più sana e anche la più libera dalla volontà di forzare e di intraprendere una lotta a vuoto contro il tempo, che ci vedrà sempre sconfitti, perché l'ossessione con troppe scadenze porta a scrivere male e solo per sè (credo...). Quindi il tipo di pianificazione di un obiettivo la sento sempre accompagnata da una buona qualità di fiamma ispirata e anche divertita verso l'idea che spinge, e allora le due cose potrebbero andare a braccetto, in fondo le cose più belle che mi sono riuscite quasi mai le ho previste e pianificate, così come una buona giornata, un sorriso inatteso in metropolitana, una nevicata fuori stagione. Intanto ho messo da parte moltissimi appunti in cartaceo accumulati durante tutta l'estate, e ancora non mi decido a riprenderli, o a distruggerli. A volte sarebbe bello regalarli a qualcuno, senza firma e poi dimenticarli.
Si vedrà.
l.s.

domenica 20 dicembre 2009

Henry Miller's Theatre Through Block


Henry Miller's Theatre Through Block from C&G Partners on Vimeo.

sabato 19 dicembre 2009

Vantaggi e svantaggi nel grande Egitto di Mann


"Giuseppe in Egitto", di Thomas Mann, si distende nelle luci di un grande affresco, le sue radici bibliche e le spezie e le grandi spianate di paesaggi minuziosi e di grandi confini di umanità perenni, indissolubili ai tempi e ai mutamenti. Durante il lungo, frastagliato o a volte sabbioso percorso di lettura (una bellissima edizione della Mondadori del 1963, tradotta da Bruno Arzeni), ogni tanto dei lampi di pensiero, perle sapienziali di filosofia o di saggezze sepolte, nell'inconfondibile limpidezza cristallina dello stile; una come queste:
"Se da un punto di vista puramente aritmetico il risultato zero è nulla, in pratica però esso è la saggezza di una conciliazione degli opposti, di una perfezione media, di fronte alla quale sono fuor di luogo tanto il giubilo quanto la maledizione, ma unicamente si addice una tranquilla contentezza. La perfezione non consiste in un accumularsi unilaterale di vantaggi: mentre, se ci fossero solo svantaggi, la vita diventerebbe impossibile. Essa consiste nel reciproco elidersi fino ad annullarsi di vantaggi e svantaggi, e questo "nulla" si chiama poi contentezza".
Thomas Mann

venerdì 18 dicembre 2009

Per uno scrittore...

"...Per uno scrittore, chiacchierare con una portinaia è molto più proficuo che intrattenersi con uno scienziato in una lingua straniera".
E.M.Cioran.

giovedì 17 dicembre 2009

Da "Il Giornale di Vicenza", i racconti premiati del festival Libriamo 2009

"Soluzioni per completare i famosissimi Sillabari. Era questo l'obiettivo posto dal concorso letterario nazionale indetto per il secondo anno dal festival Libriamo (www.libriamo-vicenza.com), dedicato alla figura e all'opera del grande giornalista e scrittore vicentino Goffredo Parise negli 80 anni dalla nascita.
Al bando, lanciato la scorsa estate, hanno aderito più di 200 autori da tutta Italia, proponendo i loro racconti, caratterizzati da stili molto diversi. Duro il lavoro della giuria, che alla fine ha partorito la lista dei vincitori:
primo classificato: Il vaso di Ilaria Parutto- Rivignato (Udine)
secondo classificato: La canzone- Vetture e Veicoli di Luigi Salerno- Napoli
terzi ex aequo Viaggi senza vini di Giorgio Pirazzini- Lugo (Ravenna)
e Xmas time di Flavio Orciani- Vicenza.
Sono stati segnalati altri lavori che, pur non premiati, denotavano un livello qualitativo elevato o peculiarità stilistiche interessanti: Joue Rouge di Anita Orso, Lo scrittore di Vito Ferro, Passion 15 di Paolo Fortunato, Tesori di Luigi Brasili, Tranquillità di Susanna Contadin. Vermi di Daniela Piu.
[...]Le due opere vincitrici verranno lette e agli autori  premiati saranno consegnate alcune copie della pubblicazione.
Dall'articolo del 20 novembre 2009 apparso su "Il Giornale di Vicenza".

mercoledì 16 dicembre 2009

Premio Cimitile


Premio Cimitile 2010: il bando.
SCADENZA 20 GENNAIO 2010

La scuola di scrittura

Una scuola per la scrittura, credo che esista in qualche modo, probabilmente non assoluta, un po' come le scuole di polizia, che a volte dislocate in diverse contee affinano diversi metodi di indagine e di intervento, ma partendo sempre dalla varietà e dall'imprevedibilità di risposta del singolo, che in qualsiasi procedimento didattico, è quell'elemento molte volte oscuro ma che fa la differenza. Per cui ben venga la volontà di condividere esperienze, tecniche, stratagemmi per indagare, rettificare, perfezionare un testo, un po' come tenere in ordine una cittadina difficile, ma con le dovute precauzioni, ossia tenendo ben presente, senza voler scoraggiare o disilludere nessuno, che non esistono metodi per imparare a starnutire, o a tremare o a essere perfettamente maledetti da un'ossessione, e che a volte le maledizioni di un'arte non si possono imparare, né inventare se non ci sono, trovando che sia altrettanto inutile tirarsele addosso volontariamente e a tutti i costi.
Sperando di non essere frainteso,
l.s.

lunedì 14 dicembre 2009

Scrittura al buio

"Ho bisogno di procedere a tentoni, e niente mi annoierebbe e mi dissuaderebbe quanto il sapere in anticipo, quando comincio un romanzo, ciò che questo sarà; quali personaggi lo popoleranno, quando e come appariranno o scompariranno, che cosa ne sarà delle loro vite o del frammento delle loro vite che racconterò...".
Javier Marías

domenica 13 dicembre 2009

Concorso OXP



Regolamento completo



sabato 12 dicembre 2009

Concludo i soffi nel vetro, a circa duecento.

Da qualche minuto ho lanciato l'utimo post sugli appunti letterari de "I soffi nel vetro", un'idea che è nata senza un margine e che lo ha maturato, nella sua naturale estensione, non per un limite o una precisa necessità, ma perché forse era giusto delimitare un primo blocco di mesi e di analisi su quello che la memoria e il pensiero avevano tracciato a frammenti, a volte nel picco di una mossa azzardata, di un tentativo disperato di volo troppo alto, altre come piccolo training di pratica comunicativa o di gioco. In fondo si è trattato di qualche mese con  quest'appuntamento silente con i miei pensieri privati, che ha trovato senza moventi e senza troppi traumi il suo inizio e la sua fine. Nel silenzio di una contrada alpina, o nel fondo di una valle alto-atesina.
È probabile che possa sperimentare in seguito la stessa sequenza in forma audio, o continuarne a sviulppare modifiche, questo è ancora difficile da prevedere, anche perché sto lavorando in parallelo a diverse altre cose. Ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto opportuno, a volte anche e soprattutto per curiosità, sbirciare tra le righe di questo block notes soffiato, senza speranze e senza troppi confini. Lo spazio rimarrà comunque disponibile, eventualmente aggiornato in merito a tutto ciò che possa essere inerente con quel percorso appena concluso, con il cristallo e la limpidezza, a volte tagliente ma non sempre, del vetro...
l.s.

giovedì 10 dicembre 2009

Writer's block


Writer's Block from Dominic Risso on Vimeo.

lunedì 7 dicembre 2009

Prospettiva e profondità sonora in Mann

La grande scrittura si riconosce anche e soprattutto nei piccoli dettagli sfumati, a volte è come un pozzo senza fondo ricco di scoperte, sorprese, piccoli incanti. È proprio nei pressi di una cisterna vuota, che Mann adopera questo insolito e superbo movimento di macchina e di suoni, direzionando l'effetto delle luci serali in una direzione opposta al consueto calarsi dell'oscuro, ma lanciandole verso l'alto in una sorta di immaginaria domificazione. Il passaggio è molto intenso e riuscito, sotteso dall'incontro del primo fratello Ruben con una figura ombrosa di un guardiano misterioso, che gli innesca la paura e il dubbio, prima della discesa alla ricerca di Giuseppe. Ecco il passo analizzato, estratto dal romanzo "Il giovane Giuseppe":
"Ma tra le prime ombre del crepuscolo, nella sussurrante sera che saliva con grandi stelle, Ruben, il figlio di Lia, seguendo lunghi cammini, spingeva il suo asino, che portava tutto l'occorrente, da Dotan, verso la tomba di Giuseppe, per compiere quello che nella precedente notte aveva deciso con amore e con ansia".
Così in questo paragrafo, dove si concentrano in contrappunto elementi di umano e musica degli ambienti, tensioni dello spirito e dei luoghi.

l.s.

XXXI dalle Conclusioni amorose del Tasso

XXXI." La felicità o 'l sommo diletto dell'amante essere riposto nel servir l'amata, non nel signoreggiarla".
Torquato Tasso, da "I dialoghi- Tomo secondo- Einaudi".

sabato 5 dicembre 2009

In poke parole- Racconti lampo



Ho ricevuto la scorsa settimana questo volume di racconti, come ulteriore piccolo omaggio al mio risultato nella 2° edizione del Concorso Letterario Nazionale Libriamo 2009(vincitore 2° classificato). Il piccolo libro si chiama "In poke parole- Racconti Lampo", e raccoglie i migliori racconti dell'edizione scorsa. I racconti sono tutti molto particolari e permeati da una freschezza e da uno stile interessante e in alcuni casi anche piuttosto coraggioso. Due i Primi premi, ex aequo: "Gocce", di Tiziano Faggion, e "Il topo di campana" di Roberto De Paoli, due angolazioni diverse ma ugualmente efficaci nel ritmo e nel gioco narrativo della short story, dove le regole della costruzione sono ferree e dove conta molto la capacità di rimanere incisivi, la parsimonia nelle scelte, il peso giusto delle frasi, gli equilibri e dove anche una sola virgola può giocare enormi differenze. Il racconto di Tiziano Faggion, quello con cui si apre il volume, mi ha toccato in modo particolare, forse per quella distesa nostalgia di ciò che sarebbe potuto essere e che ci è sfuggito, e anche per l'abilità di saper mantenere salda la tensione della struttura senza scivolare troppo nei sentimentalismi. Bello e toccante. "Il topo di campana", gioca con il linguaggio e lascia in una dolce sospensione di fiabesco e di piccolo artificio semantico. Meritevoli di attenzione anche tutti gli altri selezionati. Mi farebbe piacere lanciarne qualcuno in podcast, se troverò il tempo.
Da leggere e gustare.
l.s.

venerdì 4 dicembre 2009

Pensieri umani e destino

"Tutto infatti avviene altrimenti di quel che si pensa, perché i pensieri degli uomini, quando precorrono ansiosamente il futuro, assomigliano un po'agli scongiuri, e sono un ostacolo all'attuarsi del destino. Ma questi, per difendersi, tarpa le ali alla nostra immaginazione, e così noi prevediamo tutto, ma non il destino; il quale, non deviato dai nostri pensieri, conserva in tal modo tutta la sua originaria natura e la sua distruttrice, inopinata potenza".
Thomas Mann

mercoledì 2 dicembre 2009

Books by Jeff Kats

Books from Jeff Katz on Vimeo.

lunedì 30 novembre 2009

Acrilico su ghiaccio e la paura del chiasso

Le parole non arrivano mai facilmente alle luci. Quello delle luci è un percorso superiore di occhi, di sguardi, e allora tradurre la risposta degli occhi a volte è come addentrarsi nella follia di una sfida alla ricerca di un fantasma, in qualsiasi branca dell'arte ci si imbatta e ci si impigli.
Ma sabato mattina ho scoperto quanto può essere formativo e nutriente avvicinarsi alla sensibilità delle luci attraverso l'occhio di chi dipinge. Rosa Fortunato conosce molto bene le sue di luci, ma non ne ostenta la profondità perché il suo carattere non lo ritiene necessario. Le sue tele erano le prime sulla destra, entrando all'interno della chiesa sconsacrata, l'occhio cadeva sul fuoco e sulle fiamme del suo "Evento della terra", che scagliava sulla tela il fruttato di sangue di caramelle spaccate e non la violenza di un incendio. A volte il confine con il colore del sangue e del fuoco è sempre così sottile, basta poco a scottarsi e a non illuminare a distanza una finestra lontana, il bacio umano sul fuoco della candela diventa così il più difficile da raggiungere perché la nostra reazione a quell'evento ha una memoria istintuale precisa che ci spinge ad altro. Invece dentro quella sua idea di colore c'era la visuale di un'origine di celebrazione e non di distruzione. E dalle sue parole, sempre molto chiare e velate da quella sua modestia che rende ancora più luminosità alle sue opere, ecco schiudersi la conferma a quella sensazione: la visione di una prospettiva non più umana e condizionata del fenomeno "eruzione", ma presa dall'occhiale lucido che affuoca un punto di vista superiore e incontaminato dal quale si sgrana la generosità del colore e non il richiamo viscoso del suo sangue. Rosa ha la paura del chiasso, tipica degli artisti più silenziosi, lo stesso terrore che mi attanaglia quando scrivo o revisiono; la paura di aver caricato un evento dal peso eccessivo di un polso, che invece è entrato dentro quella manifestazione con la leggerezza di una giovane acrobata, in esatta armonia con lo squarcio dei suoi femorali nel vuoto. La paura di un artista a volte, però, è il suo buon motore per cercare di non abbandonarsi all'innamoramento con le proprie immediate percezioni e allora nella paura di quel chiasso, forse, emerge il colore più tenue e più vivo che la sua ricerca intinge alle sue tele e alla sua vita.
Sul lato opposto un'altra tela, acrilico su tavola dal nome "Il disgelo", quasi un altro mondo, una schiusa, un ritorno alla vita, ammantato da un bianco innevato e pensante, forse il bosco di Hansel e Gretel o la spaccatura di una stasi interna che prende a scivolare di riflessi e di riverberi. Gli alberi sembrano permeati di un'umanità disciplinata, concentrati in uno spettrale fuso armonico e di lunghe dolci ombre parallele, così dinamico da sembrare un apparato vivo. La mia prima impressione sul quadro, era quella di una tensione in moto, forse dolorosa quanto vitale. Ma guardandolo ancora, e con maggiore attenzione, ha cominciato a svelarsi la sua natura reale, quella meno traumatica e più luminescente in contrappunto a quell'apparenza di gabbia concentrica. E poi abbiamo parlato del coraggio di una scelta nell'arte e la mattinata è proseguita e spianata nelle profonde luminarie di altre tele e di altri autori, mentre fuori la pioggia aveva smesso e l'aria si faceva più tersa e più tesa, in un passaggio surreale di consegne al gioco di lumi del mio reale, che continueranno a bersagliare di prospettive le mie povere strade, adesso però nella stabile risonanza incantata di quel moderno plein air, lungo il tratto del mio ritorno e ancora oltre.
l.s.

sabato 28 novembre 2009

La divina concordanza

"Ma quando spirito e bellezza, superando l'abisso che abitualmente li divide, si uniscono in maniera esemplare, quando si trovano insieme nella stessa persona, allora la tensione esistente tra i due, che si suol considerare come insita nella natura umana, sembra annullarsi, e si pensa involontariamente al divino. L'occhio dell'osservatore spassionato non può contemplare che con puro entusiasmo questa divina concordanza, essa sveglia però le sensazioni più amare in quanti hanno motivo di sentirsi diminuiti od offuscati dalla sua luce".
Da "Il giovane Giuseppe" di Thomas Mann.


venerdì 27 novembre 2009

Domani nella battaglia pensa a me

Da una frase del Riccardo III di Shakespeare, un libro che considero senza ombra di dubbio un capolavoro assoluto della letteratura. Javier Marías è uno scrittore gigantesco. Ho finito di leggerlo meno di mezz'ora fa e non trovo nulla da aggiungere che consigliarne l'acquisto a quegli appassionati che non si siano ancora imbattuti in questo meraviglioso gioiello di letteratura contemporanea.
l.s.

Rientrando nella camera, al modo antico

Occupare per la seconda volta le stanze di Bertolucci, rimane un'esperienza assolutamente nuova, intatta e incantata, anche dopo numerose visite. I segni vivi di una scrittura minuziosa e aperta a grandi virate di lirismo, ma anche di sperimentazione, da quel polso fertile e felice che ha saputo operare nell'affresco del suo romanzo in versi sempre con la variabilità di un tocco acceso, dal respiro mai troppo uguale ma intenso e nella forma di una ricerca insaziabile e mai troppo fine a se stessa. Nella mia cucina, di pomeriggio, apro il volume ed esploro i passaggi dimenticati, trovando sempre nuove soluzioni, nuovi spunti, nuovi angoli di luce.
Uno come questi, per esempio, dal primo capitolo, già tracciato nella sua bellezza di memoria e di spazi aperti e ancora più indimenticabili, nella loro solitudine di luci:
"...Poi
venne un'ora limpidissima, l'ora
del pastore
che passa su ogni cima uno smeriglio
di luce solitaria; ma le valli
questa volta non echeggiarono del suono
cristiano che aiuta ad affrontare
la notte."

Estratto dal verso 34 al 41, del Capitolo I della Camera da letto, di Attilio Bertolucci: "Fantasticando sulla migrazione dei Maremmani".

giovedì 26 novembre 2009

Quella Grecia di Henry


"La Grecia è ciò che ognuno sa, anche in absentia, anche da bambino o da idiota o da nascituro. È come ti aspetti che appaia la terra se le viene data una buona possibilità".
H. Miller:

Così Henry Miller naviga e affonda e sfuma, nel suo "Il colosso di Marussi", attraverso le terre di una Grecia rovente di umano e di divino. Ho ingoiato questo testo quest'estate e sono entrato così da clandestino nel suo viaggio labirintico di luci e di mari mai visti. Da interrogare come conferma di un luogo privato, che forse ciascuno starà ancora cercando. Forse una nuova Orplid?
l.s.

mercoledì 25 novembre 2009

Dal primo volume della Recherche

Ritorna, dopo un prestito, il primo volume della Recherche, nella pregevole edizione Einaudi, del 1967 ancora intatta, con traduzione di Natalia Ginzburg, nel suo azzurro setoso e ben rilegato, che ricorda quei cieli ariosi e lontani di Combray. Sfogliandone giusto stamane la ricca prefazione di Glauco Natoli, a caso: "La vera vita è, dunque quella che l'arte crea: da qui la preminenza dell'immaginazione creatrice sull'intelligenza, del sogno sulla realtà. Proust preciserà sempre meglio [...] questa sua concezione; e la sua insistenza sembra voler dire al lettore che il suo libro va letto in un modo, e in un modo soltanto, se  non se ne vuole smarrire il senso".

martedì 24 novembre 2009

Nulla viene raccontato due volte...

"le storie non appartengono soltanto a chi vi assiste o a chi le inventa, una volta raccontate appartengono a chiunque, si ripetono di bocca in bocca e si modificano e si deformano, nulla viene raccontato due volte nella stessa forma né con le stesse parole, neppure se quello che racconta due volte è la stessa persona...".
J.Marìas.

lunedì 23 novembre 2009

Domenica, 23 novembre 1980


Oggi ventinove anni...
23 novembre 1980

domenica 22 novembre 2009

Qualità e sintesi

"Le buone cose, quando sono brevi, sono anche migliori".
Baltasar Gracian

sabato 21 novembre 2009

I vincitori del 2° Concorso Nazionale Libriamo 2009: racconti inediti ispirati ai "Sillabari" di Parise



Primo classificato “Il vaso” di Ilaria Parutto - Rivignano (UD), 


Secondo classificato “La Canzone – Vetture e Veicoli” di Luigi Salerno - Napoli, 


Terzi classificati ex aequo “Viaggi senza vini” di Giorgio Pirazzini – Lugo (RA) e “Xmas time” di Flavio Orciani - Vicenza. 








venerdì 20 novembre 2009

128 battute

mercoledì 18 novembre 2009

Duecentesimo soffio di vetro veste in nero.




L'occhio sul necrologio
atterra sempre prima sul numero
del tempo degli anni di una vita.
Solo dopo cerca il nome,
il sesso delle lettere.
E i numeri che anticipano
l'ansia nera del tempo,
cuspidi gotiche al mistero.

l.s.

martedì 17 novembre 2009

Edizione Libriamo 2009

Radici.



"...non ci si dimentica mai come si è stati educati né si rinuncia alla propria dizione e al proprio modo di parlare in nessun momento, neppure nella disperazione o nella collera, accada quel che accada e anche se si è sul punto di morte".
Javier Marias



lunedì 16 novembre 2009

Risultati concorso nazionale Libriamo 2009


Qualche minuto fa ho appreso la notizia di questo secondo posto con il mio racconto "La canzone".

Venerdì 20 novembre alle ore 21 presso la sala conferenze del Chiostro di S. Corona in Contrà S. Corona a Vicenza, premiazione e presentazione del quaderno di racconti del concorso 2008.

Ecco i risultati definitivi.







Presentazione "Facciamo finta che sia per sempre" di Ilaria Giannini



Domenica prossima, 22 novembre, alle ore 21 a Figline Valdarno (FI), presso il bar di Arci Rinascita in Via Roma 17/C, Ilaria Giannini(nella foto in basso) presenta "Facciamo finta che sia per sempre".



Moby Dick di Melville in audio



Ho scoperto da poco questa magnifica opportunità di rivivere i tempi e le atmosfere del bellissimo romanzo di Melville nella versione audio . Grazie a Pino Loperfido si può rivivere la grande avventura con sfumature e tanti piccoli accenti nuovi, interpretati con maestria e sensibilità.
Lo consiglio agli appassionati.
l.s.

domenica 15 novembre 2009

Castcafè...




Credits:Daniel Ben Pienaar plays Mozart- Sonata k576 in D min
for Magnatune
Non Commercial Podcast License .

Il più prezioso di tutti i talenti


"Il più prezioso di tutti i talenti è quello di non usare mai due parole quando ne basta una".
Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti.

Cosa ancora più simpatica è che la bella citazione l'ho estratta dal volume di Tim Collins "Il piccolo libro di Twitter", che mi è stato regalato la scorsa settimana e che ho trovato molto simpatico e chiarificante.
l.s.




venerdì 13 novembre 2009

L'asciuttezza e la profondità


"Guardò il mare e capì fino a che punto era solo, adesso".
Ernest Hemingway da Il vecchio e il mare.

mercoledì 11 novembre 2009

Il buon progresso, da Intel



Da Intel il nuovo e reader per i non vedenti.
Ecco l'articolo da SBF
e da TeleRead

l.s.

Un primo timido bilancio



Un primo timido bilancio? Mentre scrivo ascolto Natalie Cole e penso a questo inizio d'esperienza nuova e a quella sorta di colpevole rimorso, soprattutto quando sento che potrei non essere all'altezza di un determinato compito. Non mi sento mai all'altezza di nessuna cosa, quando la sto facendo, nemmeno di questo post. Eppure sono dell'idea, che pur brancolando nei dubbi e nel buio di una novità, bisogna considerarne gli aspetti esperienziali da un'angolazione più ampia e non restringerla in una sola idea di misurazione.
Io ho cercato e sto cercando di farlo:
Il tempo impiegato a lavorare sui testi audio non è perso ma è intriso di attenzione a quello che ho scritto, alle sue sonorità, ai tradimenti e alle sorprese della mia voce, che a volte plana e ritorna sui passaggi come un uccello ferito e stanco, in altre come un avvoltoio in picchiata obliqua.
La sonorità e l'interpretazione di un proprio testo in prosa pone in grande imbarazzo per il fattore psicologico del rapporto profondo che si ha e che si instaura nel tempo con la propria voce. Riascoltandola mi accorgo di quanto poco io mi ascolti e sia consapevole dei suoni delle cose che dico durante una giornata qualasiasi di vita. Rileggendo al microfono un capitolo di un mio lavoro, rimango fermo sulla corda, attento a non mascherarlo o deformarlo con un tempo sbagliato o troppo veloce, a non confondere le parole e le frasi importanti e cercando di leggervi quello che nemmeno lo scrittore forse aveva avvertito. In fondo è un processo sottile di controllo e di rielaborazione della sensibilità alle tensioni dell'impianto narrativo e alla loro risonanza, dove poi riesamino le immagini e i giochi di memoria che ho lanciato come spilli roventi sulla carta.
In questo particolare contesto di narrazione, il mio principale obiettivo era quello di sperimentare a una certa distanza, le dinamiche di un lavoro molto esasperato e volutamente controverso, denso di manierisimi e di lunghissime distese di spazi e di involuzioni, forse eccessivi, ma con all'interno l'idea di una storia che ho sentito in tutta la sua magia di dolore e di consistenza come qualcosa di profondo e di vero. Lo sviluppo della storia e il suo snodo è stato forse in assoluto tra i più atroci tra quelli su cui ho lavorato, accostandosi in alcuni momenti a certa letteratura di genere e rivelando nel cuore del suo gioco gotico e metaforico, una visione apparentemente pessimistica e senza speranze di alcune particolari realtà sociali e borghesi in relazione alla dimensione dell'affettività e dell'espressione dell'uomo, riletti in un'unico alveo dove si confondono e si disperdono nelle acque di quel fantastico lago nero...
Nei files audio è la storia con i suoi ventricoli, che a me preme far venire fuori, nelle sue tessiture, senza soffermarmi sull'estetica narrativa ma sul contenuto e sulle atmosfere. La mia voce dovrebbe scomparire e farsi ingoiare dalle dinamiche della storia, e questa è un'impresa molto complessa. In effetti vorrei impostare il lavoro come direttore delle luci e non come annalista o voce recitante. In"Vacanza di lago", mi accorgo solo adesso dell'ingombro di quel pdv molto introspettivo e di quanto nel periodo in cui ci lavorai, mi sembrava sontuoso e regale, per la sua smania di controllo sulle esistenze così mutanti e spettrali dei personaggi.
E allora questo piccolo viaggio mi rimarrà come una scommessa con quelle che sono le mie idee sul senso dello scrivere e dell'esprimersi nel vortice dei tempi che cambiano e che ci nascondono.
L'importante è averla comunque tentata, augurandomi di riuscire a comunicare il significato complessivo e profondo di un plot e non la sua esteriorità.
l.s.

martedì 10 novembre 2009

Second chapter






Estratto dal mio podcast.


l.s.

Il Goethe gotico


"Chi all'alba, risvegliandosi, cioè quando la retina è particolarmente sensibile, guarda fissamente la crociera della finestra, che si ritaglia contro il firmamento rischiarato dall'alba, e subito dopo chiude gli occhi o guarda verso un luogo completamente buio, vedrà per un certo tempo una croce nera su fondo chiaro".
Goethe, Teoria dei colori.

lunedì 9 novembre 2009

Il Primo capitolo


l.s.

domenica 8 novembre 2009

First chapter: Vacanza di lago





Non che sia stato semplicissimo, anzi. La storia di per sé si presentava come un romanzone piuttosto metallico e farraginoso, corroso da alcuni tratti terribili e spettrali che non ho potuto ridimensionare, per quanto abbia voluto articolarlo su più direzioni parallele.
Lo lasciavo stagionare, dopo ripetuti interventi, ma in fondo il suo impianto era e rimarrà sempre quello di una lunga fiaba nera, dai tratti tesi e oscuri di tutte le fiabe senza troppe luci. Una metafora sul deserto di affettività di una famiglia alle prese con l'improvviso mistero di follia di Martine Menier e del terribile rimedio per mantenere all'oscuro la comunità del lago da quella sua "colpa". I personaggi come figure mutanti, che incarnano la desolazione di un tempo e di un luogo mutilati di sacralità e di arte.
Questa mattina ho lavorato alla versione podcast del suo primo capitolo, che in effetti ho dovuto ridimensionare per ragioni di equilibri formali e di respiro della traccia. Insomma un proposito di svilupparlo come story in progress. Il primo passo è quello che di solito dovrebbe sintetizzare lo spirito e tracciare il solco di tutto il resto del percorso. In effetti l'ho fatto e ne sono piuttosto soddisfatto e anche divertito. Per la scelta delle musiche ho cercato abbastanza e ho trovato un lavoro molto interessante di Dac Crowell (nella foto)
Il lavoro completo si chiama "Sferica", da cui ho tratto, in questo primo capitolo, alcune parti dal primo brano Sahel Codec che vorrei continuare a utilizzare nei capitoli successivi, sperando di resistervi a andare abbastanza avanti, anche se ci vorrà molto tempo. Questo musicista sembra incarnare nei suoni lo spirito e le atmosfere delle parti più importanti del mio lavoro. Per gli altri inserti ho utilizzato brani del programma con cui ho preparato il podcast.
C'è poi da dire che non essendo un attore, nel podcast ho cercato di tratteggiare i tempi e le tensioni della mia scrittura più che quelli estetici della lettura. Ho utilizzato lo stesso procedimento di memoria e di immagini che adopero durante la scrittura del testo, guardandolo dal di sotto e dal di dentro, per fargli prendere la vita che io sento.
"Vacanza di lago" è regolato dalla seguenta licenza Creative Commons:


È tutto. Penso che entro stanotte o domani, il primo capitolo sarà disponibile sul mio podcast.
Mi auguro che possa stimolarvi e lasciarvi comunque qualcosa.
Buona serata a tutti,
l.s.



Senza titolo



Senza titolo

"Questo raggio che obliquo ti ferisce
è ancora giovinezza, ancora ancora.

Attilio Bertolucci.

sabato 7 novembre 2009

Perché anche un podcast?


Di solito non mi pongo mai troppe domande prima di un passo, ma mi baso sulla semplice sensazione, quando il contesto mi consente di poter rischiare. Ma credo che in alcuni casi le proprie scelte, anche se istintive e poco chiare, vadano motivate, almeno un poco. Dunque la scelta del podcast è soprattutto quella di sperimentare con il suono delle parole i testi che sento più vicini alla mia sensibilità e alla mia vita. Utilizzarlo semmai per lo sviluppo di alcuni miei lavori, nell'ottica di una story in progress, cercando poi di raccogliere in sonoro tutti quegli appunti che ritengo più interessanti e dotati di un buon suono (parlo anche dell'esperimento dei soffi nel vetro che sta proseguendo, ancora indisturbato dalla mia insofferenza). Quindi anche uno spazio per testi di nuovi autori e un'opportunità di collaudo per tutto quello di mio che non ho mai sentito risuonare ancora all'ascolto.
Non so se queste motivazioni avranno esaudito la curiosità o la diffidenza di qualcuno, ma io comunque ci provo, combattendo con il cattivo rapporto che di solito si instaura con la propria voce registrata, quando non lo si fa spesso né per professione.
Credo che questa sia un'epoca di esplorazione, e io a mio modo cercherò di fare la mia piccola parte, con quello che rappresentano per me la scrittura e gli strumenti disponibili al mio linguaggio di adesso.
l.s.

venerdì 6 novembre 2009

La superficie e la profondità


Un testo sinceramente complesso quanto affascinante per la grande ampiezza di vedute sulla materia poetica e le sue problematiche penombre, è "Teoria e analisi del linguaggio poetico" di Vitiello, da cui estraggo alcuni punti e intuizioni interessanti, da approfondire e maturare:

"...La superficie è lo stato della profondità. La profondità è una somma di gradi di superficie, cioè è la stessa superficie...Tutto è mera illusione, concreto è l'aspetto dell'apparenza (di ciò che cade davanti alla mente, nell'occhio demente, o celeste, dell'io desiderante)...
Nella foresta dell'opera ogni qualità è consistente; qui vale solo il luogo in cui l'io si trova: il prima e il dopo sembrano appena simulacri latenti, nel risvolto tenebroso della mente".
C. Vitiello da Teoria e analisi del linguaggio poetico.

Sparire e disamare


Sparire e disamare
in un fioco
soffio di cimitero.
l.s.

giovedì 5 novembre 2009

Un racconto in podcast


I lettori non hanno pietà


"I lettori non hanno pietà. Possono smettere di leggere la vostra storia proprio nel bel mezzo di quel brano su cui avete passato notti insonni. I lettori hanno il coltello dalla parte del manico: non hanno nessun obbligo nei vostri confronti, mentre voi avete tutti gli obblighi possibili verso di loro. È per questo che gli scrittori tagliano e cuciono senza pietà durante il processo di editing, fino ad arrivare al risultato finale...Dan Newlove, l'uomo con i polpastrelli consumati, dice: meglio tagliare che modificare".
Peter Selgin

mercoledì 4 novembre 2009

Little Brother by Cory Doctorow

Little Brother by Cory Doctorow from Alma Holtgren on Vimeo.

martedì 3 novembre 2009

Nei dialoghi: quale ascolto



Nei dialoghi rimango sempre più convinto che prevalga essenzialmente una questione di orecchio e poi di pratica. La mancanza di orecchio si evince quando i personaggi di una storia parlano tutti allo stesso modo, con uno stesso identico stile compiaciuto; in una stessa, unica voce da sordi.
Penso dunque che ci si debba affidare a un tipo di ascolto molto più interno, che molto spesso è associato alla stessa immagine del personaggio, ai suoi riflessi sbiaditi o più accesi che affiorano dalla memoria, alla sua oscura fisionomia di relazione, anche se ancora velata e immaginifica.
Uno scrittore, in molti casi, si occupa di spiritismo più che di scrittura.
l.s.

Un'immagine ancora di estate


Lo scopatore che canta di mattina
quando si avvicina
alle scale di casa
ha la stessa voce
di mandorlo dei merli
e delle cince more
che scanzonano
sgozzano e puliscono l'aria
come contadini nel cielo
in un dolore di grigio il gelo
già terso di perfezione.
l.s.

domenica 1 novembre 2009

In ricordo di Alda Merini




"Ho trovato il mio momento preciso,
delirio di pace,
piccolo silenzioso uccello
che ho nelle mani ferite..."
Alda Merini da "La lunga notte".

L'inizio di un mese e Alfonso Gatto


Ho cercato qualcosa che giustificasse il poco nebbioso ingresso novembrino, che capita in una prima Domenica di grandi limpidi e così poca di autunno. Il mese dei morti e del raccoglimento mi riporta alle distese sonore di Gatto, con le schiarite luminescenti del suo canto.
È un piccolo estratto da "Novembre a Pesto", da "Osteria Flegrea", per marcare di un velo la maestà anonima di questo ingresso:

"...Ora passa nei cieli
il cielo che rispose

alla notte degli anni,
alle paludi, ai morti.
Ci restano più forti
del tempo questi inganni

della dolce stagione...
Alfonso Gatto.

sabato 31 ottobre 2009

Un pensiero spettinato


"La propria impotenza è pericolosa quanto l'altrui prepotenza".
Stanislaw J. Lec

venerdì 30 ottobre 2009

"Io volevo Ringo Starr" all'Istituto Superiore Balducci



Domani alle ore 11 a Pontassieve (FI), presso l’Istituto Superiore Ernesto Balducci, Daniele Pasquini presenterà "Io volevo Ringo Starr" agli studenti, e a quanti potranno e vorranno partecipare, in occasione della presentazione del Concorso Letterario “Fateci spazio!”, promosso dal Comune di Pontassieve e rivolto ai giovani tra i 12 e i 30 anni.
Intermezzi Editore

Sicurezza del silenzio


...in fondo è solo nel silenzio che si avrà la sicurezza di non poter mai stonare. Bisognerà comunque rassegnarsi.
l.s.

giovedì 29 ottobre 2009

Cory Doctorow at Internet Librarian International 2009

Cory Doctorow at Internet Librarian International 2009 from Jaap van de Geer on Vimeo.

mercoledì 28 ottobre 2009

Il primo compito secondo Doctorow


"In qualunque modo un autore si guadagni la vita con le parole, che siano esse stampate o che siano digitali, avrà sempre e comunque, come primo e difficile compito, quello di trovarsi il suo pubblico...
...portare un libro sotto il naso della persona giusta, con la giusta convinzione, è il compito più duro e più importante che ogni scrittore deve affrontare".
Cory Doctorow da "Ebook Manifesto" : Ebooks: Neither E Nor Book.

martedì 27 ottobre 2009

Contest letterario: Notturno di telefono e buio...



L'idea mi è balenata Domenica. Una piccola selezione di testi, uno tra i tanti modi di scoprire il poliedro delle parole al buio, scaturite da una telefonata improvvisa.
Tutto molto scarno e spartano. Una minuscola opportunità di training, nulla di più.
Per chi fosse interessato, poche e semplici indicazioni:
Un tema: Notturno di telefono e buio.
Un limite di cartelle standard: 3.
Font: Times New Roman o Courier New
Size: 12.
Il racconto migliore, o meglio i migliori, li pubblicherò su questo blog.
È tutto.
La scadenza è fissata al momento per il 30 novembre 2009.
I racconti dovranno essere inviati in formato.doc o .rtf. all'indirizzo email:
luisgroove@libero.it con oggetto "Notturno di telefono e buio".
l.s.

lunedì 26 ottobre 2009

Purificato 6/100



Purificato 6/100

Nell'ovale del viso
incrina di pietra marina la parete;
alla fronte le ceramiche dell'alba
ed il gioco profondo del pastello
che sarà valso il sorriso di un polso felice
ai tuoi colori cronici più dolci.

La direzione del tuo sguardo
ripercorre i caseggiati di Fondi,
posate nell'ombra che risuonano
nell'ora di una tavola nel vento
non ancora pronta.
l.s.

domenica 25 ottobre 2009

Dal soffio di vetro 91°: la scrittura


Trovo la scrittura un affare meravigliosamente solitario.
Lo sento come il passaggio notturno in una strada che cambia: tra la pioggia, la nebbia, l'insicurezza della sua uscita, e dove a volte incontri un amico dopo anni. Uno che in fondo non hai mai perduto e che ti apre l'ombrello, o a volte la gola...
l.s.

Il tempo e Thoreau


"Il tempo non è che il ruscello dove vado a pesca. Vi bevo; ma mentre bevo ne scorgo il fondo sabbioso e vedo come sia poco profondo. La sua corrente scorre via, ma l'eternità resta.
Vorrei bere profondamente e pescare nel cielo, il cui fondo è ciottoloso di stelle".
Thoreau, Walden.

sabato 24 ottobre 2009

Scrivere e diventare


Non scrivere per poter diventare,
ma diventare per poter scrivere.
l.s.

venerdì 23 ottobre 2009

Ancora Cioran e il termine di un'opera


"Un'opera è terminata quando non la si può più migliorare, benché si sappia che è insufficiente e incompleta (...) Ciò che determina il grado di compiutezza di un'opera non è affatto una esigenza di arte o di verità, è la stanchezza e, più ancora, il disgusto".
E.M.Cioran

giovedì 22 ottobre 2009

Incanto dell'oscuro


"L'oggetto più comune diventa incantevole non appena lo si cela".
Oscar Wilde

mercoledì 21 ottobre 2009

Le fonti del libro di Lin Yutang



"Tecnicamente parlando il mio metodo e la mia preparazione sono completamente sbagliati, perché io non leggo trattati di filosofia, ma soltanto vita reale di prima mano. Questo è un metodo nonconformista di studiare filosofia- metodo sbagliato. Ecco alcune delle mie fonti: una nutrice della mia famiglia, la signora Huang, la quale possiede tutte le idee che fan parte dell'educazione di una buona donna cinese; una barcaiola di Soochow col suo straordinario abuso di interiezioni; un fattorino del tranvai di Shangai; la moglie del mio cuoco; un leoncello dello zoo; uno scoiattolo del Parco Centrale di Nuova York; un maestrino di bordo che fece un'osservazione assennata; l'autore di quella tale colonna di astronomia (morto qualche decade fa); tutte le "Avvertenze" nelle scatole; ed ogni scrittore che non uccida il nostro senso di curiosità della vita o non lo abbia ucciso in se stesso...come potrei enumerarle tutte?".
Lin Yutang, dall' "Importanza di vivere".

martedì 20 ottobre 2009

Simplicissimus Bookworm



Bookworm.simplicissimus.it

lunedì 19 ottobre 2009

Come l'insalata sotto la neve



Cari amici,

siete tutti invitati alla presentazione del romanzo di Luca Gallo, Come l'insalata sotto la neve, Venerdì 23 ottobre alla ore 19 a Torino presso la Libreria Linea 451 in Via Santa Giulia 40/A. Sarà presente l'autore e il cantante dei Frateli di Soledad Bobo Boggio che curerà l'accompagnamento musicale. A seguire aperitivo "bio".



LUCA GALLO
Come l'insalata sotto la neve
Intermezzi Editore, 2009
p. 288, 14,90 €

Il libro:
Come l'insalata sotto la neve è la storia di Gambier, tredici anni, un nome che è un tannino per conce, un fratello, Tari, che è il suo idolo, un amico del cuore, Giuseppe, che gli fa vedere il primo film porno, una compagna di classe, Emma, che è il suo primo amore.
Gambier vive con la sua famiglia in una baracca di lamiera costruita dal padre, da quando quest'ultimo ha perso il lavoro in concia, un lavoro che era tutta la sua vita. Il fratello, non sopportando più l'indifferenza del padre, se ne è andato di casa dopo l'ennesimo, violento, litigio, in seguito al quale Gambier, per lo spavento, ha perso la parola.
Nonostante tutto il bambino cerca di vivere la sua vita, fatta di scuola, amico del cuore, ragazza dei sogni. Ma anche di musica e di film, che sta imparando a conoscere e amare. Nonostante l'afasia, che non riesce a guarire, comunica tramite la parola scritta e nonostante l'isolamento in cui vive, continua a crescere e a provare a inventarsi una vita.
Un romanzo intenso e ironico, che commuove senza pietismi e racconta con semplicità e delicatezza.

L'autore:
Luca Gallo è nato a Torino, dove vive in compagnia di Valentina, Maia, Frida e Kostas.
Regista di cortometraggi, insegnante di storia ed educatore. Questo è il suo primo romanzo.

Prospettive.


"Entrando nella stanza, vide che gli occhi della madre si posavano sul suo viso. Quegli occhi teneri, liquidi, speranti, che lo illuminavano sempre nella vicinanza e nella lontananza. Che avevano quella capacità sorprendente e unica: gli avvicinavano quello che era lontano, gli allontanavano quello che era vicino".
José Lezama Lima.

domenica 18 ottobre 2009

I Vincitori e i Premiati del 16° Concorso Artistico Internazionale "Amico Rom"



I Vincitori e i Premiati del 16° Concorso Artistico Internazionale "Amico Rom"

Winners and Runners up of 16th International "Romany Friend" Arts Competition Award Ceremony

Giuria Internazionale / International Jury:

Presidenti Onorari: Jan Hancock (Texas - U.S.A.), Nazzareno Guarnieri (Italy).

Daniela De Rentiis (Segretaria / Secretary), Santino Spinelli (Italy), Marcel Courthiade (France), Paco Suarez (Spain), Rosanna Favilla (Italy), Bajram Osmani (Jugoslavia), Eva Davidova (Czech Republic), Adriana Martino (Italy).

Vincitore Assoluto del 16° Concorso Artistico Internazionale "Amico Rom"

Premio Presidente della Repubblica Italiana: Bajram Haliti (Serbia)

Overall winner of the 16th International "Romany Friend" Arts Competition, Bajram Haliti (Serbia)

will be the recipient of the President of the Italian Republic Award

Cat. A (Poesia in lingua Romaní / Poetry in Romany)

1° Nedjo Osman (Germania)

2° Alija Krasnici (Serbia) ex aequo Rajko Ranko Jovanovic (Serbia)

3° Florina Zoltan (United Kingdom) ex aequo Jeanne Gamonet (France)

Cat. B (Poesia in lingua Italiana, Inglese, Francese, Spagnola) (Poetry in Italian, English, French and Spanish)

1° Vincenzo Lamanna (Centola (SA) ex aequo Pietro Valle (Roma)

2° Angela Maria Tiberi (Pontinia - LT) ex aequo Tiziana Monari (Prato)

3° Iannascoli Elisabetta (Montesilvano (PE) ex aequo Luciano Piantini (Figline (FI) ex aequo Mariangela Zecca (Lecce)

Cat. C (Racconto breve inedito / Unpublished short story)

1° Aiten Mamlic (Macedonia)

2° Claudio Caldarelli (Fiano Romano - RM)

3° Roberto Braschi (Roma)

Cat. E (Racconto o romanzo inedito / Unpublished novel or short story)

1° Dragoliub Ackovic (Serbia)

2° Alija Krasnici (Serbia) ex aequo Antonio Berardi (Roma)

3° Riccardo Marchina ( Pino Torinese (TO)

Cat. F (Monografia inedita / Unpublished essay)

1° Irene Schoefberger (Sant'orsola (TN)

2° Juan Carlos Radovic (Argentina)

3° Luigi Argentin (Napoli)

Cat. H (Fotografia / Photography)

1° Diego Mariotti (Torino)

2° Maria Eleonora Camerucci (Roma)

3° Lorenzo Armendariz Garcia (Mexico)

Cat. I (Pittura, scultura / Painting and sculpture)

1° Luciana Libralon (Torino)

2° Peter Vasili (Bulgaria)

3° Adam Mirga (Polonia)

Cat. L (Raccolta di poesie / Book of poetry)

1° Rajko Ranko Jovanovic (Serbia)

2° Francine Minville (Francia) ex aequo Ilia Jovanovic (Austria)

3° Ernest Grigoricenko (Ucraina)

Cat. M (Racconto edito / Published short story)

1° Ornella Fiorentini (Ravenna)

2° Marina Montagnini (Mestre (VE) ex aequo Gianluca Giunchiglia (Livorno)

3° Associazione Tolbà (Matera)

Cat. N (Teatro / Theatre)

1° Marcel Hognon (France)

2° Peter Kurta (Lituania)

3° Maria Luisa Orbetello (Milano)

Cat. O (Monografia edita / Published essay )

1° Martin Popovic (Russia)

2° Gheorge Sarau (Romania)

3° Miranda Maruskova (Polonia)

Cat. P (Musica edita / Published music)

1° Alfonso Ruiz (Spagna)

2° Rajko Ranko Jovanovic (Serbia)

3° Conte Michele (Giulianova (TE)

Cat. Q (Video / Film)

1° Luca Vitone (Milano)

2° Daniela Rusnokova (Slovacchia)

3° Hlozan Borisla (Serbia) ex aequo Annalisa Zegna (Torino)

Diplomi D'Onore / Diplomas of Honour:

Ornella Sala (Besana in Brianza), Maria Denise Spinelli (Roma), Mario Bolognini (Roma), Luigi Trisolino (Francavilla Fontana (BR), Roberto Molle (Gemini (LE), Anna Valle (Roma), Maria Concetta Selva (Rimini), Giampiero Iezzi (Pescara), Franca Antonini (Locate varesino (CO), Giacomo Massarotto (Padova), Luigi Salerno (Napoli), Annamaria Di Lorenzo (Ortona), Elisa Alejandra Prandi (Trento), Rita Guerrieri (Torino), Alessandro Jovino (Marano (NA), Natalia Fagioli (Cesena), Lucia Di Sandiano (Mathi CSE (TO), Donatella Nardin (Cavallino Treporti -Venezia), Vincenzo Caccamo (Aprilia (LT), Isabella Sordi (Mestre (VE), Gertrude Nardelli (Latina), Maurizio Bellezza (Albano Laziale (RM), Gloria Venturini (Milano), Maria Lucia Ferlisi (Curtatone (MN), Vinia Mantini (Ortona (CH), Egeo Di Lorenzo (Ortona (CH), Franca Marotti (Santa Maria Maddalena - Rovigo), Rosalba Panzeri (Torricella in Sabina (RI), Maria Maddalena Monti (Ravellasca (LO), Antonietta Macrina Procopio (Aprilia (LT), Roberto Marzano (Chiavari (GE), Alberto Corradini (Pontinia (LT), Rosanna Zamparelli (Pineto (TE), Floredana De Felicibus (Atri (TE), Silvio Di Fabio (San Salvo (CH).

Premio Artista dell'anno per pittura e design: Cana Kasum (Croazia)

Premio Angelo Di Menno Di Bucchianico: Federico Di Lizio (Ortona)

Premio Attilio D'Amico: Ascanio Celestini (Roma)

ex aequo David Sassoli (Roma)

Premio Phralipé 2009 / Phralipé Award 2009: Miriam Meghnagi (Roma)

Premio alla Carriera 2009/ Career Award 2009: Dragoliub Ackovic (Serbia)

COME RAGGIUNGERCI / HOW TO ARRIVE


per informazioni

Per informazioni rivolgersi alla segreteria dell'Associazione
For further information please contact:
Thèm Romanó - Lanciano - I.R.U

sede nazionale della Romani Union Internazionale

(Organismo che rappresenta i Rom all'ONU)



tel. : 0872 660099

e-mail: spithrom@webzone.it

Da una risposta di Bichsel


"...Io credo, in generale, che la vita non sia determinata da quello che si sa fare: la nostra biografia non viene decisa dalle nostre capacità, ma dalle nostre incapacità. In realtà ci decidiamo per un mestiere perché non sappiamo fare altre cose".
Peter Bichsel da Il sentimento.
Intervista realizzata per la Televisione della Svizzera italiana.

sabato 17 ottobre 2009

Esattezza e intenti


"Quando ci si rifiuta di fare del lirismo, riempire una pagina diventa un supplizio: a che serve scrivere per dire esattamente quello che si aveva da dire?".
E. M. Cioran

giovedì 15 ottobre 2009

CASCINA MACONDO RISULTATI CONCORSO INTERNAZIONALE HAIKU IN LINGUA ITALIANA EDIZIONE 2009



I PRIMI TRE CLASSIFICATI - SEZIONE INDIVIDUALE

1° Premio Terry Olivi Italia - Roma
2° Premio Oscar Luparia - Italia - Vercelli
3° Premio Giuseppina Clema - Italia - Torino


I PRIMI TRE CLASSIFICATI - SEZIONE COLLETTIVA

1° Premio Aminata Ndiaye - Elementare Parini - Italia - Torino
2° Premio Francesco Giani - Elementare Fontana - Italia - Torino
3° Premio Lucia Brando - Elementare Marco Polo - Calvizzano (NA)

per conoscere tutti i 114 autori classificati vai sulla home page di www.cascinamacondo.com.

mercoledì 14 ottobre 2009

Surrealismo e poetica


Quale fosse la poetica dei surrealisti è noto, essi volevano alla base dell'ultima possibilità di poesia "un automatismo psichico puro, per il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente sia per iscritto, il funzionamento reale del pensiero". Cogliere quindi e fermare l'istante emotivo appena sorga alla superficie senza l'intervento della coscienza, e in certo modo falsatrice, del poeta".
Roberto Sanesi, così nella sua introduzione alle poesie di Dylan Thomas, Guanda 1954.

sabato 10 ottobre 2009

Rimbaud perentorio o profetico.


"Il faut être absolument moderne!".
Arthur Rimbaud.

venerdì 9 ottobre 2009

Da Van Gogh


"Soffrire senza lagnarci è la sola lezione che dobbiamo imparare in questa vita";
ma anche:
"Ma dove rinasce la simpatia rinasce la vita".
Da "Lettres de Vincent Van Gogh à son frère Théo" (Grasset, Paris 1937).

martedì 6 ottobre 2009

La mano di Asadoya di Alessandro W. Mavilio


A mio parere, questo corto di Alesandro W. Mavilio, è incantevole e anche molto poetico.
Raggiungerlo da questo link: La mano di Asadoya
l.s.

lunedì 5 ottobre 2009

Da "Gli occhi tristi" di Gatto


Leggendo ieri sera, sul tardi, questa bellissima ed equilibrata struttura in quartine di Alfonso Gatto, "Gli occhi tristi", ho pensato di cominciare questa settimana con un suo purissimo estratto, come per contaminarla della profondità e della leggerezza di quelle stesse luci.
Lo schema metrico delle quartine è quello della rima alternata ABAB, CDCD, etc, scanditi in raffinatissimi endecasillabi.
Si tratta solo di ascoltarla:

"...la tua nuca d'un soffio la mia mano
-io la ricordo, un soffio- a dirti amore
quasi svaniva, nevicava piano
l'azzurro d'ogni cosa sul tuo cuore"

Da "Gli occhi tristi" di Alfonso Gatto. Tutte le poesie. Mondadori.

sabato 3 ottobre 2009

Dipingere è amare ancora


"Per me i quadri dei bambini stanno alla pari con quelli dei sommi maestri.
Quante, quante volte ho tentato di imitare o di copiare l'opera di un bambino...Ma non ci riesco mai".
Da "Dipingere e amare ancora" di Henry Miller.