lunedì 21 dicembre 2009

Pianificazione ispirata

Pianificare un percorso letterario a volte è la cosa più difficile. Credo che certe cose avvengano un po' alle nostre spalle, come degli scherzi d'acqua, delle sorprese o  dei tradimenti, e non sempre possono essere previste nella loro estensione, efficacia e giusta profondità comunicativa. Il porsi come vittime sacrificali di un certo percorso fatto di innesti tra immaginifico e memoria, la sento forse la posizione più sana e anche la più libera dalla volontà di forzare e di intraprendere una lotta a vuoto contro il tempo, che ci vedrà sempre sconfitti, perché l'ossessione con troppe scadenze porta a scrivere male e solo per sè (credo...). Quindi il tipo di pianificazione di un obiettivo la sento sempre accompagnata da una buona qualità di fiamma ispirata e anche divertita verso l'idea che spinge, e allora le due cose potrebbero andare a braccetto, in fondo le cose più belle che mi sono riuscite quasi mai le ho previste e pianificate, così come una buona giornata, un sorriso inatteso in metropolitana, una nevicata fuori stagione. Intanto ho messo da parte moltissimi appunti in cartaceo accumulati durante tutta l'estate, e ancora non mi decido a riprenderli, o a distruggerli. A volte sarebbe bello regalarli a qualcuno, senza firma e poi dimenticarli.
Si vedrà.
l.s.

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