sabato 12 dicembre 2009

Concludo i soffi nel vetro, a circa duecento.

Da qualche minuto ho lanciato l'utimo post sugli appunti letterari de "I soffi nel vetro", un'idea che è nata senza un margine e che lo ha maturato, nella sua naturale estensione, non per un limite o una precisa necessità, ma perché forse era giusto delimitare un primo blocco di mesi e di analisi su quello che la memoria e il pensiero avevano tracciato a frammenti, a volte nel picco di una mossa azzardata, di un tentativo disperato di volo troppo alto, altre come piccolo training di pratica comunicativa o di gioco. In fondo si è trattato di qualche mese con  quest'appuntamento silente con i miei pensieri privati, che ha trovato senza moventi e senza troppi traumi il suo inizio e la sua fine. Nel silenzio di una contrada alpina, o nel fondo di una valle alto-atesina.
È probabile che possa sperimentare in seguito la stessa sequenza in forma audio, o continuarne a sviulppare modifiche, questo è ancora difficile da prevedere, anche perché sto lavorando in parallelo a diverse altre cose. Ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto opportuno, a volte anche e soprattutto per curiosità, sbirciare tra le righe di questo block notes soffiato, senza speranze e senza troppi confini. Lo spazio rimarrà comunque disponibile, eventualmente aggiornato in merito a tutto ciò che possa essere inerente con quel percorso appena concluso, con il cristallo e la limpidezza, a volte tagliente ma non sempre, del vetro...
l.s.

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