Non c'è cosa, più della scrittura, che mi renda più felice, più sicuro e più vivo, ma nello stesso tempo anche più infelice, più insicuro e più stremato. E ancora: non c'è cosa che mi riesca meglio, ma nello stesso tempo anche peggio. Che mi faccia più luce e più nebbia intorno – a volte nello stesso istante.
Non credo che questi possano definirsi contrasti o dissonanze. Sono parti di uno stesso fuso armonico, che muta e trasmuta quando esiste, e quando resiste alle cose troppo ferme e statiche che mi capitano.
Un mio sintomo di vita o di specie.
Un mio sintomo di vita o di specie.
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