giovedì 16 maggio 2013

La ragazza dal viso sporco e la mia vita....

Se dovessi scegliere tra la bellezza di un tramonto caraibico e un viso di una ragazza sporcato di grasso da una carezza, non avrei dubbi.
Un viso di una ragazza sporco di grasso sarà molto più interessante di un qualsiasi tramonto. Di qualcuna che ha molto sonno che non sarà mai bella come vorrebbe e che ha rinunciato al sentirsi importante e che potrebbe portarti grane, qualcuna che veste anche male ma che ha gli occhi che mi parlano di me.
Mi accorgo di essere guardato da un fondo naturale di bellezza inquinato, come se chi mi guarda si riconoscesse nella mia profonda inquietudine e cercasse quasi di leccarne una glassa di veleno. 
Senza un motivo. Uno sguardo che mi attraversa gli occhi come un vetro il polso di un suicida. Non c'è uno sguardo che abbia incontrato nella sua inconsapevole scorsa, che non mi abbia dato qualcosa di prezioso e di doloroso insieme.
Ricordo, quando andavo in Conservatorio, una ragazza sconosciuta e molto carina, di quelle bellezze napoletane, che prendeva sempre lo stesso mio pullman, un pomeriggio mi offrì una gomma da masticare. Io la rifiutai, perché ero imbarazzato da morire. Non mi era mai accaduto di trovarmi in una situazione del genere, eppure cominciavo a ricamare a mano il mio mood di sempre, che negli anni ha calcato le sue impronte sulla mia gola a mani aperte, con la perfezione di uno strangolatore seriale.
Col passare del tempo, divento sempre più fragile e delicato, come il ragazzo che rifiutò quella gomma da masticare dentro un pullman barcollante sulle strade di Napoli. 
Credo che si stanno accentuando negli ultimi due anni i sintomi di una fobia sociale (uno stadio molto più alterato della timidezza), sempre più paralizzante e invasiva. Non so dove sia il viso sporco nella mia vita, che si è impigliato dentro di me e non mi lascia mai. Ma che cosa significa questo carico così gravoso, questo sentire l'impossibile e patirne gli arabeschi e le staffilate dell'aguzzino? 
Se potessi fare a cambio e non scrivere più un solo rigo per accettare in cambio gomme masticanti da sconosciuti...
lo farei. A partire da adesso. O forse mi tradirei, tradirei questo mio dolore dal viso sporco, che mi cerca la spalla libera o il braccio nudo per affondarvi la bocca. O che un po' mi ama? Se questo mio dolore un po' mi amasse?
Ecco perché preferisco un viso di una ragazza sporcato di grasso a un qualsiasi tramonto caraibico...Perché forse è parte integrante e divorante della mia vita. Perché forse è soltanto la strada mia...


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