Penso che la scrittura notturna conceda delle possibilità diverse. Immagino che in certe particolari ore si alternino le ultime avanguardie di vigilanza dalle roccaforti; i sensori, i sonar e le certezze, soprattutto quelle, dando il cambio e lasciando aperta qualche falla verso qualche campagna fosca e sperduta, dove puoi incontrare ancora qualche branco di cani sciolti e affamati, fuoriusciti da un videogioco violento, con le lingue ciondolanti e fiammate, la testa bassa. Una donna avvolta in uno scialle nero che si avvia verso un dirupo, il luminio di una sassaiola di fantasmi bambini. Penso che le nostre parole così come i pensieri da cui si rianimano, conoscono la quantità di luce e di silenzio assorbiti, nel momento in cui vengono tracciate o scacciate come insetti molesti dalla nostra vita. La scrittura di notte è una scuola dolcissima di accudimento delle nostre ultime tenebre violate o rifiutate. La malinconia dell'ultimo spettacolo di provincia.
domenica 20 marzo 2011
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2 commenti:
Quadro spettacolare a cui vedo aggiungere il fumo della sigaretta, il bicchiere di vino rosso, la notte è silenzio ed aiuta a creare....
Sono d'accordo con te.
Un saluto.
luigi
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