domenica 20 marzo 2011

La scrittura notturna

Penso che la scrittura notturna conceda delle possibilità diverse. Immagino che in certe particolari ore si alternino le ultime avanguardie di vigilanza dalle roccaforti; i sensori, i sonar e le certezze, soprattutto quelle, dando il cambio e lasciando aperta qualche falla verso qualche campagna fosca e sperduta, dove puoi incontrare ancora qualche branco di cani sciolti e affamati, fuoriusciti da un videogioco violento, con le lingue ciondolanti e fiammate, la testa bassa. Una donna avvolta in uno scialle nero che si avvia verso un dirupo, il luminio di una sassaiola di fantasmi bambini. Penso che le nostre parole così come i pensieri da cui si rianimano, conoscono la quantità di luce e di silenzio assorbiti, nel momento in cui vengono tracciate o scacciate come insetti molesti dalla nostra vita. La scrittura di notte è una scuola dolcissima di accudimento delle nostre ultime tenebre violate o rifiutate. La malinconia dell'ultimo spettacolo di provincia.

2 commenti:

Marco Doria ha detto...

Quadro spettacolare a cui vedo aggiungere il fumo della sigaretta, il bicchiere di vino rosso, la notte è silenzio ed aiuta a creare....

luigi ha detto...

Sono d'accordo con te.
Un saluto.
luigi