Credo che questa definizione di Thomas Bernhard, tocchi il vivo e il fondo della questione creativa, in relazione alla dicotomia tra demone fantastico e maglio scientifico dell'indagine. La sento lapidaria, concreta, rischiarante e anche molto fisica, rispetto a tutte le enormi schiocchezze fumose che ho sentito blaterare sulla faccenda e a gola sfacciatamente spiegata:
"La natura è la sola incessante impossibilità dell'uomo. Ciò che conta in uno scrittore, proceda egli in modo scientifico o in modo fantastico, è solo la forza valutativa del suo talento descrittivo, l'intensità della superficie parziale dell'intera natura che è resa visibile del suo talento, attraverso una sollecitazione ingenuamente intensa della superficie: il suo fluidum deferens; questione dell'intelligenza e della cultura, della fantasia (come humus) degli strumenti alfabetici".
Thomas Bernhard
0 commenti:
Posta un commento