Mi accorgo che nel rapporto con un testo scritto che si ama, vige un rapporto profondo ed esclusivo tra due entità ignote e concertanti tra loro, ma anche straordinariamente intime. La figura oscura che mi scrive e che io leggo, fin dal primo contatto, mi traduce l'inespresso e l'intraducibile, qualche volta mi sfugge, in altre si avvicina e mi schizza di un'ondata di schiuma negli occhi, con un colpo della coda, come un delfino. E quando sono nel pieno della sua comprensione, ecco che mi sento anche io compreso. Quando sono nel pieno del rapimento del suo ascolto, mi sento anche io rapitore e ascoltato, come se stessi scrivendo e insieme ricevendo, una lunga lettera di riconciliazione e in alcuni casi di amore, a me stesso e dalla mia vita.
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