venerdì 1 aprile 2011

Per chi non conoscesse Andrew Sean Greer


Un amico di solito non si consiglia e non si impone. Un amico si presenta. A volte la presentazione può avvenire per un caso; perché i due amici si incontrano e la persona che accompagna uno dei due viene naturalmente presentata e forse condivisa. In altri casi per una precisa volontà, spesso accompagnata da necessità, nel caso di un favore, di un particolare interessamento, o anche per la gioia di condividere un'esperienza umana ripetibile e amplificabile verso altri luoghi, senza altri moventi.
La vedo allo stesso modo riguardo questo scrittore. Che reputo grandissimo ma soprattutto amico. Mi sento di presentarlo per quest'ultima ragione, perché già dopo aver letto le prime pagine di un suo libro, lo sento un grandissimo amico. Lo presento per l'ultimo motivo di quelli accennati sopra. Per la gioia di condividere un'esperienza umana ripetibile e amplificabile, all'infinito, verso altri luoghi possibili e imprevedibili. Un'esperienza letteraria è e sarà pur sempre un'esperienza umana. Non ho altro da aggiungere. La scrittura è un processo naturale di amicizia e di riscoperta della vita e delle cose più semplici o più profonde della propria vita, attraverso la nuova possibilità di un altro occhiale, che vede con te e mai per te. Come un grande amico.
Prima di concludere, voglio lasciare un piccolo estratto dal romanzo di Andrew Sean Greer, La storia di un matrimonio:
"E a modo mio io pensavo di essere felice. Allora vedevo il matrimonio come la doccia di un albergo: l'acqua scende alla temperatura giusta, ma poi dall'altra parte del muro qualcuno apre il rubinetto e ti trafigge l'acqua gelata, allora la regoli e senti uno strillo di dolore, e così via, finché non si raggiunge un tiepido compromesso".
Da La storia di un matrimonio di Andrew Sean Greer (Adelphi 2008)

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