Le mie esperienze letterarie, così come quelle cinematografiche, sono costellate dal caso, o forse da una predisposizione a predispormi al caso sollecitato dalle mie frequentazioni abituali. La mia passione per Bertolucci poeta e padre mi ha portato ad approfondire il cinema poetico del figlio Bernardo e ad approdare al miracolo di Max Ophüls, "Il piacere" e a rimanerne incantato e poi avvinghiato, come tra le cose più belle mai viste. Così come la mia frenetica passione per Javier Marías, mi ha portato ad approfondire Vargas Llosa, molto prima che diventasse un Nobel esposto e non più tenuto nell'ombra nelle librerie, dove già andavo a cercarlo in tempi meno sospetti; e così mi ha indirizzato, poco più avanti, allo scrittore Dashiell Hammet. Con questa ciocca di righi, e non con altro:
"Questo Dash, sì, è Dashiell Hammet, il più grande scrittore di gialli che sia esistito e uno dei migliori scrittori in assoluto che ci ha dato l'America. Allora aveva già scritto Piombo e sangue, Il falcone maltese, L'uomo ombra e La chiave di vetro e non molto altro, non è stato uno scrittore prolifico".
Insomma la letteratura mi ha insegnato a sviluppare parallelamente fiducia e intuizione. A svilupparle insieme, come le due ali di uno stesso lungo uccello di cristallo bianco. L'articolo di Marías era intitolato La lettera dell'uomo ombra. Questa mattina, da quella stessa lontana lettura, due nuovi titoli alla mia ispirata e scriteriata collezione:
Donna al buio e La maledizione dei Dain.
Ecco perché avverto il mio approccio alla letteratura, a ogni sua forma, con la bellissima immagine del titolo di uno dei due testi appena acquistati: Donna al buio.
2 commenti:
Ricorda Luigi che la mia scatola di latta è sempre aperta e felice di ricevere le tue recensioni letterarie ed anche i tuoi racconti ;)
buona settimana pasqualense
josè
Ti ringrazio molto.
Terrò presente il tuo invito.
Grazie della visita e auguri anche a te.
Luigi
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