venerdì 24 giugno 2011

Versi ciclopici

Questo Lorca ha lo spessore dell'invenzione violenta. Asciutto e affilato, come un coltello appena uscito da una forma di pane rovente. Molto bello, dal testo in lingua originale, l'effetto musicale della piccola anima, di un'anima minuscola: Alma diminuta. Gli sguardi diventano invece Miradas, meravigliosa apertura di luce nell'originale: Una tela de miradas. 
Li ho pensati e sentiti come versi ciclopici, anche se inseriti nei suoi inediti, poi raccolti in Canciones. Il suo immaginario non ha mai peso, ma ha soltanto una manata di slancio, anche in questo gravido caso, fatto di spazi minuti e diminuti, quanto creaturali tra le densità polpose della sua lingua :

Polifemo

L'occhio del ciclope
Tesse nell'ombra
Una trama di sguardi.

(Anima minuscola.
Fallo gigantesco).

Federico García Lorca

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