domenica 24 gennaio 2010

Troverei giusto.

Troverei giusto che qualsiasi scrittore al mondo confrontasse, prima dell'invio di un suo testo inedito a una qualsiasi casa editrice, l' impostazione e il genere delle sue collane e ne acquistasse anche qualche titolo, per rendersi conto del tipo di scrittura, del livello, dei parametri che il progetto editoriale utilizza, quelli che ciascun editore di talento, anche se piccolo, dovrebbe assemblare armonicamente nell'impianto di un'unica storia ideale narrata, insomma - o almeno, penso che così dovrebbe essere.
Troverei anche giusto, però, che qualsiasi editore, grande o piccolo che sia, prima dell'invio di un rifiuto a un qualsiasi scrittore -o presunto - confrontasse almeno il primo titolo, in ordine di forza e di qualità letteraria (e non solo di mercato), di quelli pubblicati in una delle sue collane, per rendersi conto ancora meglio di tutti i parametri utlizzati del progetto e per evitare che un giorno, anche se lontano, qualcuno o anche egli stesso, potesse accorgersi che questo libro non sia minimamente paragonabile, per quanto inferiore e  povero, a quello definito "l'ultimo" tra i manoscritti rifiutati.
A volte basta davvero così poco...
l.s.

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