giovedì 28 gennaio 2010

L'osare e l'eccedere

L'osare e l'eccedere, in un percorso di scrittura e di ricerca - io le vedo come la stessa cosa: ricercare scrivendo e scrivendo dissotterro e quindi ricerco - possono essere indicatori di buona tenacia e coraggio, soltanto quando non siano gratuiti, quando non trapeli il compiacimento del misfatto letterario, il graffio rosso del ghigno, e quando poi vi si insinui, anche se silenzioso, in un certo contesto narrativo difficile e particolarmente tragico, quel solido e cristallino sentimento di pietà e compenetrazione. E tutto questo ha bisogno di grande cuore e di grande tecnica di regia verso l'uso dei propri strumenti linguistici e umani: entrambi dovrebbero essere adeguati e ben sviluppati, come le ali robuste e pulite della gazza che staccava dalla mia auto nella luce gelata di un asse viario, giovedì scorso, senza uno sputo di esitazione.
l.s.

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