martedì 12 gennaio 2010

Blaise Cendrars dall'occhio perfetto di Miller


Ho avuto il privilegio di scoprire dell'esistenza dell'uomo Blaise Cendrars, attraverso la prospettiva lucida e pregnante di Henry MIller, una prospettiva che ritengo perfetta. Miller ha delle idee ben precise su Cendrars, sia come uomo che come scrittore, ma sarebbe meglio includere il tutto nella parola "uomo", le separazioni in molti casi non hanno molto senso, in questo caso in particolare. Dalle parole di Miller, si evince una personalità molto complessa, eclettica, come in questo bel passagggio che segue, riferito alla sua opera "L'homme foudroyé": "...Qui egli è l'uomo terreno nel suo pieno sviluppo, composto di molti ricchi strati - mozzo, vagabondo, perdigiorno, accattone, barista, pugilatore, avventuriero, marinaio, soldato, duro, l'uomo dalle mille e una esperienze dure e amare che non andrà mai a fondo, ma non farà che maturare, maturare, maturare. Un homme, quoi!".
E ancora: "La sua è una di quelle facce che non si possono dimenticare. È umana, ecco cos'è. Umana come le facce cinesi, come quelle egizie, cretesi, etrusche".
Allora non resta che ringraziarti, Miller!
l.s.

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