mercoledì 27 gennaio 2010

Della paura del buio

Della paura del buio mi incatenano e mi incantano il gioco sottile e l'astuzia volposa degli opposti:
quando il buio è davvero supremo, riflette la tenacia di una mancanza di aria, la forza di un effetto al delitto, reame claustrofobico non forzato e prodotto ma indotto. Quindi il buio come non luce. Sarà allora il desiderio della luce da combattere per eliminare la paura? Una paura di non luce, forse, potrebbe risuonare meglio. Il buio allora che cosa mai c'entrerebbe? E quale sarà il vero sfondo, o l'antidoto?
l.s.

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