sabato 12 gennaio 2013

Scrivere e capire. Il senso del dovere

MI ha molto colpito questo piccolo passo, estratto dal romanzo "L'uomo sentimentale" di Javier Marías. Riguarda la misteriosa sequenzialità dello scrittore che procede, prima ancora di assemblare o di controllare un assetto, una direzione, un certo senso di quello che scrive. Di capirlo. Come se esistesse  un filo invisibile che cuce e riordina, oltre la volontà dello stesso scrittore, una certa linea comprensibile, di comprensione di quel testo. Forse.
"...un uomo che scrive può cominciare a capire quel che scrive partendo da una frase casuale che gli fa sapere – non di colpo, ma a poco a poco – perché tutte le precedenti sono state così, perché sono state scritte in quella maniera (che non vede ancora come intenzionale ma ormai neppure come casuale) mentre lui credeva di stare soltanto procedendo a tentoni, soltanto giocando con carta e penna per ingannare il tempo, per un incarico o per il senso del dovere che sentono quelli che non hanno nessun dovere"

Javier Marías

2 commenti:

Eletta Senso ha detto...

Perfetto. Esatto. Accade così. C'è uno strano processo alchemico che trasforma la semplice frase iniziale, la povera materia, in qualcosa d'altro: insospettabile prima dello sviluppo. Ogni cosa accade nello svolgersi: non un attimo prima, non un attimo dopo.

luigi ha detto...

Un processo alchemico, infatti.
Nell'eterno presente.
saluti
luigi