martedì 10 gennaio 2012

Passaggio d'ombra e d' acqua di Luigi Salerno

O dove ti potrà mai dirottare
la sonnolenza della tua canoa,
il suo ronzare che slenta sull'acqua
l'arte minuziosa di un romanzo insulare?

Lo stesso filo che scuce, quel suono
dell'ago sbrillato di un'altra luce
nel sorriso sartino al passaggio veloce,
di un valico smagato o di sereno?

Da chiederti ancora: "Ma dove mi trovo?",
"Se mi dimentichi io non mi riconosco!
Dentro il taglio snodato di un rovo,
o nella bocca spalancata di un bosco"?

Lo smalto feroce in ardore
dal suo lampo ragazzo
e l'attraente filo di mare
slentava la panna chiara di fumo,

al color di Vietri il grifagno
di un lampo di amore svanito.

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