domenica 19 ottobre 2008

Dal" Jean Santeuil"

"Perché un essere umano non va giudicato da quel che è, cioè da quel che non è lui stesso, da quel che gli viene dalla nascita, dall'educazione, e che ignora l'altro lui stesso, nato in lui più tardi e che solo conta realmente.
Ma le impressioni un po' profonde che son giunte a colpire qualcosa oltre il suo io fenomenico e che vi hanno apportato qualcosa di più che una verità fenomenica, l'artista ha il dovere di esprimerle lasciandole alla loro profondità".
Marcel Proust da "Jean Santeuil". Einaudi 1976

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