venerdì 5 marzo 2010

Infanzia e violenza e amore

Ho sempre un grandissimo imbarazzo ad accostarmi al padre e al poeta padre. Tra l'altro non sono riuscito a fargli leggere una riga. Non ne ho avuto il tempo, ma ne sono intriso comunque, nel disordine e nell'incubo di una forma profonda e particolare di libertà vigilata, a tutto quello che avrei voluto chiedergli e che invece è già passato; così a volte cerco di riscoprirlo e sfiorarlo attraverso i suoi versi, forse per non essere riuscito a chiamarlo per pranzo, l'ultimo giorno della sua vita: avrei avuto tempo fino alle cinque, ma questo l'ho scoperto dopo, come la maledizione della scrittura che mi palpava il cuore e la gola chiusa con un guanto nero di pelle e ancora più di nascosto del suo imponente infarto improvviso, che l'ha incrociato mentre leggeva "I cosacchi" di Tolstoj -sono riuscito a scoprire anche il punto interrotto. E di padre in figlio o di poeta in scrittore sacrificale, si sciolgono i nastri e le carrozze di cavalli neri e i rimpianti e l'amore o l'odio involontario che si è versato e che ormai è scivolato dalle bocche al profondo dei cuori, e a volte perdersi dentro i suoi versi è come provare a morirgli accanto, come non sono riuscito a fare. Perché forse non c'ero, come quella sera alle cinque.
l.s.
Dalla raccolta "Gabbia di ansie" Forum/Quinta Generazione Forlì 1977: Infanzia, violenza e amore del poeta-padre Michelangelo:

Infanzia e violenza e amore
vibrano nel rapporto con mio padre
intreccio di colpi di cinghia e baci appassionati
tazze fumanti di latte azzurro
e perdute nenie popolari
che lui cantava con voce intonata.
Costruì anche questo padre della mia infanzia
un teatro di burattini di legno
con lampadine trasformatore
per passare dalla luce del giorno alla notte
all'alba a un altro giorno luminoso
e Pulcinella vinceva ogni battaglia
cantava una canzone e si abbracciava
la casta principessa innamorata.
Costruì anche una gabbia di ansie e negazioni
di doni e repressivi silenzi.
Io gli scrivevo lettere d'amore
dopo ogni lite per chiedergli perdono
e mi perdevo in un abbraccio caldo
che sapeva di tabacco e sapone.
Michelangelo Salerno
Qui l'elenco completo della sua opera, raccolta dall'Istituto Centrale Catalogo Unico Biblioteche italiane (ICCU)

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