lunedì 21 maggio 2012

Giusto per parlare di statistiche...

Ecco, giusto per sorridere, il numero decrescente degli ingressi dalle pagine dei singoli post dove illustravo il progetto del mio romanzo domenicale a puntate fino a quello effettivo che includeva il capitolo in questione, in carta ed ossa. Dal basso in alto: 13 visite per l'illustrazione del mio esperimento;  il primo post, quello di venerdì 18, dove spiegavo anche come convertire in ePub il documento .doc,e che aveva circa 13 vistatori con 1 commento di un visitatore anonimo. A seguire, il giorno seguente, gli ultimi aggiornamenti del sabato, in cui accennavo anche alla tematica del capitolo e dulcis in fondo il post col capitolo I, con gli ingressi quasi dimezzati. Che meraviglia...(il resoconto risale alle 11.00 di questa mattina).




Riflettendo.
Il fattore della comunicazione e soprattutto quello della comunicazione di un proprio percorso o itinerario, rimane qualcosa di oscuro. 
Esiste la diffidenza, è possibile, ma tutto questo fa pensare: il fatto che un capitolo, anche dell'ultimo romanzo al mondo, non ha nemmeno minimamente incuriosito, nemmeno per il solo attacco della prima parola, il tempo di qualche secondo, non più di 6 persone o anche di due o tre ritornate sul luogo del delitto, nemmeno quelle che avevano comunque visitato i due post precedenti. E che dire allora dei miei prossimi progetti che saranno disponibili a pagamento? Che cosa posso sperare dopo una prima statistica del genere? E se avessi inserito il primo capitolo di un romanzo noto e già edito? O caldeggiato dalle corporazioni della scrittura di scuola, dello scrivere semplice (ma come si fa, per favore: il segreto dello scrivere facile facile, sarei disposto a tutto, per favore, a quando la prima lezione?). È possibile che si segua sempre la sigla di un percorso e non si annusi o non si frughi mai quello che si cela di vivo o anche di disastroso o di morto nella sua essenza? Giusto per farsi un'idea...
Ma questo per me non cambierà e non pregiudicherà nulla. I miei capitoli continueranno a essere proposti sui miei post della Domenica,  senza speranza ma con tutta la cura, l'attenzione e lo scrupolo riservato al primo, come se dovessero andare in stampa per una delle riviste più importanti al mondo. I luoghi dello scrivere sono quelli della mia anima e del mio sogno. Il resto rimarrà irreale e relativo. Potrei scrivere i primi due paragrafi di un capitolo sul muro di un palazzo, non conta. La scrittura rispetto ad altre discipline, ha il vantaggio di poter essere versatile ed efficace in più luoghi e contenitori, un po' come l'acqua, che disseta da una brocca, da un cucchiaio e da un bicchiere e non cambia sapore con la forma. Le barriere non saranno mai dei luoghi fisici o dei contenitori, ma della concezione e dei pregiudizi presenti nei parametri asfittici e umani di fruizione verso i contenuti.
Era solo una riflessione. Niente di più...

2 commenti:

Marco ha detto...

Non saprei cosa dire. Qualche consiglio (il Web è bizzarro, e oltre a premiare i contenuti urlati, obbedisce a regole sue che è difficile decifrare).
Eviterei di postare di domenica, ma lo farei invece di lunedì (ma anche venerdì come sabato non è una buona idea). Questo perché le persone si collegano dall'ufficio, o dalla postazione di lavoro e nel fine settimana staccano. Io per esempi, di domenica non mi collego al Web tranne che per pochi minuti.

La Rete poi replica riti della televisione: se non sei qualcuno che è passato per di là, qui ti dovrai accontentare di bassi numeri. I racconti sul mio blog hanno quei numeri (il primo), e gli altri a calare. Qualche racconto nel mese seguente ha raccolto un numero maggiore di visite (ma tutte al di sotto dei 20), e anche dei commenti. Ma purtroppo le persone non sono interessati alla ricerca e alla fatica di un autore.

Adesso vado a leggere il tuo capitolo :)

luigi ha detto...

ciao, marco.
era giusto una riflessione, ma sai che alla questione del giorno ci avevo pensato? L'idea della Domenica mi piaceva per un fattore tradizionale, legato a certe consuetidini di riviste e di romanzi a puntate, ma qualche dubbio me lo lasciava. Credo di seguire il tuo consiglio sul cambio del giorno; anche una zona più centrale, tipo mercoledì.
grazie sempre dei tuoi preziosi contributi (anche, se come ormai avrai capito, a me non interessano i numeri ma la qualità dei riscontri e degli scambi).
saluti,
luigi