Se devo pensare a un buon climax, di solito riesco solo a immaginare sensazioni, difficilmente costrutti troppo logici. Uno scrittore dovrebbe essere riuscito a creare un buon climax, quando il suo lettore si sentirà centrato nel mirino da una possibile pallonata, di passaggio per un giardino pubblico o per qualsiasi luogo dove si sta giocando. Il tiro del ragazzo non è ancora partito, ma il gioco è violento e non vi sono punti di riparo. Il passante-lettore, si trova esattamente in un bersaglio, in uno dei cerchi, senza riuscire a immaginare quando scatterà mai il piede del cecchino su quel pallone e quanto vicino, vicinissimo o nel pieno della sua vacillante posizione.
L’influenza di Kafka
1 ora fa
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