sabato 24 aprile 2010

A portrait of you: (Love Letter)


Questo scritto è nato da un solo mio scatto di te. Ho ragionato del tempo se inserire la tua foto o meno, poi ho smesso di ragionarci su perché certe scelte non si pensano, ma si amano...:

"Da questo mio scatto una linea d'ombra, o forse quella ferita preziosa che ci ha avvicinato e sognare di essere te per non morirne.
L'espressione del corridoio di noi due, tra le fermate di Saint-Lazare  e dell' Opéra, i tuoi occhi si accendevano di candelabri e camere mortuarie della metro: quando mi arrivavi a chiudere un polso nella mano per imparare le prime volte il fuoco delle direzioni già difficili, come una figlia più grande di me, che pensavi di non ritrovarti più e camminavi ancora vicino a me, che eravamo da soli e io sono innamorato di te.
Non mi ricordo quello che ti dissi dall'inizio, era Agosto e non c'era più nessuno. Non sapevo chi fossi, Francesca di Agosto e Francesca notturna e dell'insonnia di Mezzanotte o dei miracoli, e provando da subito lo spavento dolcissimo di non scoprirlo mai. Fantasmica, come una Domenica pomeriggio di poca pioggia o di Primo Maggio, forse perché cominciammo a parlarci a notte fonda, senza reti e senza occhi, che non reggevo lo sguardo verso di te nemmeno di sera. C'era solo il grano tiepido dell'aria di quella notte così strana e la bellezza del nome e  degli occhi di te come se da sola o Parigi, che ci ha cambiato  la vita, e quella stessa strana solitudine di questo scatto o bacio francese di molti anni dopo, che mi aveva già rapinato da prima con la punta feroce di un gomito stretto alla gola, nell'arcipelago in autunno della tua dissonanza e dolcezza di esistere, con l'impaccio da soli appena dolente in una città straniera e il tuo primo aeroplano, mentre il tuo sguardo nel primo sonno staccava in decollo parallelo nel mio sterno azzurro.
Forse per quella stessa idea di malinconia, così elegante e così più imperscrutabile la tua: "la tua malinconia mia" con cui ho capito di amarti dall'inizio, e quella della tua vita un po' rallentata spaventandoci nell'interno notte di quell'attimo come nello scatto della foto che io non potevo esserti mai vicino -la macchina non era nostra e non ci capivamo niente di autoscatti e rimanesti male: nemmeno una da vicini in un luogo veloce e lontano- e guardavi la mia vita e la tua e già vedevi quello che ancora non scrivevo e non scattavo di me: "Tu devi scrivere" me lo hai detto prima tu...e io che non capivo o non ti sentivo, che forse ne provasti paura delle mie parole nella sera e della stessa mia vita tua, in cui ci accorgemmo di cadere, ("i fall in love": solo gli inglesi hanno capito a dovere la perfezione della resa all'abisso) e dimenticare la frattura e la poesia del tuo silenzio perfetto e i biglietti d'amore all'ingresso di casa e la tua macchina rubata e ritrovata, il tuo fidarti dell' ultimo attimo e lo strano incantamento geloso di un sorriso sfinito, se ancora più stregata dalla dolcezza di un mal di testa che ti fa così assorta di te e ancora addormentarti  di un mio bacio rubato, sfiorandoti i capelli raccolti, tremando nelle ossa e nel cuore come non ho mai tremato in alcun altro luogo,  o forse di una  storia senza scrittori e portanti, e non ancora mai raccontata, perché tu ami farti sempre un po' da parte e non forzare mai troppo e rimanere dentro la foschia di questo tenue lume candente e indefinito che è il tuo  sfumare innamorando e senza il tempo: mai ostentato, nell'inferno infranto di tutta la mia complessità e la tenerezza screziata del sogno alla candela che consuma e dall'errore di soffio ci sporca, e in questo sopore di antico fumoir che mi sciogli ancora dalle finestre accese di casa, i treni della notte e gli ultimi metrò i più lontani, perduti insieme...
your sincerely,
l.s."

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti amo, Luigi.
Francesca

p.s.
di più...

sm ha detto...

E' commovente, vera, qui non sei scrittore, qui non fai scrittura, qui non ami la scrittura, ami lei.
Sei grandissimo!

SANDRA MAZZINGHI ha detto...

Splendido, è bella lei, la lettera, la musica, sei bello tu che non eri scrittore, ma persona innamorata...
Ciao Sm