venerdì 8 settembre 2017

L'importanza degli altri


Henry Hopper e Mia Wasikowska


Ieri pomeriggio ho rivisto, credo per la terza volta, il film "Restless" di Gus Van Sant, –  anche perché siamo in piena fase di montaggio e di elaborazione delle musiche originali del progetto "Finalmente l'inverno" e mi andava di captare energie e stimoli da lavori che mi hanno colpito e che potrebbero riservarmi ancora qualche sorpresa o illuminazione, come mi capita tutte le volte che rivedo un film o mi imbatto per la seconda, terza o anche quarta volta in un'opera molto amata e quindi interiorizzata. 


Jason Lew

Lungo l'approfondimento di questo film di Gus Van Sant, scorrendo, come mio solito, nei contenuti extra, ho colto un pensiero dello sceneggiatore di "Restless", Jason Lew, che dice questo:
 "L'arte è spesso una guerra di logoramento. Lotti per qualcosa che credi debba esistere. C'è qualcosa che vuoi fare attraverso il racconto di una storia. È stato bello lavorare a questa storia con persone che la pensavano così".

Ancora una volta, anche ascoltando con attenzione queste testimonianze, rimango convinto che è nella cooperazione, nella sinergia di intenti che ciascuno potrà ritrovare la propria voce, la propria chiave espressiva e la propria unicità, che ha sempre bisogno di riscontri e mai di un ostinato isolamento. 
Credo che debba moltissimo alla mia esperienza con il cinema indipendente, con tutti i fantastici incontri che ho fatto, con tutte quelle persone che mi hanno dato la loro fiducia e il loro affetto, come la loro arte e umanità, sia nei momenti più duri e logoranti che in quelli più belli – anche se non sempre, o quasi mai, i momenti più belli sono legati ai momenti più facili; persone che mi hanno lasciato sempre qualcosa di unico e di indimenticabile e nelle quali mi sono perso, per ritrovarmi, come forse non sarei mai stato. Di sicuro riscoprendomi una persona migliore, e penso anche più vera e felice.








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