martedì 18 settembre 2012

Come un fatto, come una cosa


Questo è uno spunto duro e interessante di Alfonso Gatto, estratto da "Parole a un pubblico immaginario", molto vicino a una mia visione ancora "brusca" delle cose, ancora così lontana da tutto quello che avverto pulsarmi intorno e che mi dà disagio, incarnando perfettamente un mio piccolo ma testardo e pregnante pensiero sul linguaggio espressivo della parola, in un'esperienza vasta e più limpida di una ricerca costante, vista nel suo senso lato e quasi sempre frenata sul nascere.

"Le polemiche, le definizioni mi hanno lasciato intatto il mio modo brusco di sentirmi vivo e di riconoscere la poesia con franchezza, come un fatto, come una cosa.
Io odio gli uomini che la credono un problema, che vogliono ridurla alle proprie ragioni, che non sentono il terrore delicato in cui essa è sospesa ogni volta a trovare la sua voce al momento in cui tutte le parole tacciono".
Alfonso Gatto

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