Mischiato nel fumo il balcone,
un limbo d'ardesia e balia fantasma,
dalla sua luce farà in un lampo
che attira pace dai rilievi e disegna
d'autunno le nevi, se resisti più a lungo
all'esercizio incestuoso, (nel silenzio
un treno scompare e libera dall'ago
il filo bianco di una casa sul poggio,
distesa ai lumi d'oro di una volta).
lunedì 9 aprile 2012
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3 commenti:
Casa e pace possono essere sinonimi e a volte lo sono, non datiamo i sogni... però!
R.P.
P.S.Dimenticavo, bella.-)
P.P.S. Auguri...tardivi.
Grazie, Rosanna.
L'idea del testo è proprio nel contrasto. Se ci hai fatto caso, nel titolo lo sweet lo racchiudo tra due H maiuscole quasi muranti anche se mute. Casa in inglese comincia con un suono ghost e molto aspirato, e questo mi ha fatto pensare molto. Ci ho lavorato parecchio quest'estate, poi l'ho ripreso, lasciato, ripreso ancora e trasformato, per renderlo quanto più asciutto nel suo doloroso..
A presto.
l.s.
P.s.
Il sogno è datato perché oltre una certa soglia di dolore non sarebbe più d'oro. La fase onirica segnerebbe un punto di non ritorno. Tragico, credo. Ecco il perché.
l.s.
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