venerdì 13 aprile 2012

Baricco parla di Gadda

3 commenti:

marco ha detto...

Ho sempre pensato che se Gadda fosse stato statunitense, sarebbe diventato una leggenda. Basta leggere "Quer pasticciaccio...". Per fortuna è italiano.

Rosanna Palmieri ha detto...

...onore al merito, saper ammaliare non è da tutti, anche se con certi autori non c'è poi da far tanta fatica. Mi piace, da sempre, pensare che l'uso delle parole "scelte sapientemente" ci distingua dagli animali (che pure adoro) e non saprei pensare a questo genere di parole senza associarle alla musica...inevitabilmente.

A presto.
R. P.

luigi ha detto...

@Rosanna: ogni parola può comportare un lungo cammino, un cammino dove l'uomo può perdersi ma anche ritrovarsi. Ungaretti impiegava mesi per i suoi testi più brevi, e alcuni dei suoi più lunghi scivolavano invece di getto. Mistero della parola, che rimane sempre un po' più indietro della vita, meno potente della realtà. Ecco perché è così difficile. @Marco Condivido. Gadda non è conosciuto come dovrebbe. Ho letto anche io "Quer pasticciaccio...", dove vi è un utilizzo meraviglioso della lingua e dei suoi affluenti dialettali, oltre a una spaventosa umanità. Autore complesso e grandissimo. l.s.