Non immagino quantificabile un qualsiasi spasmo creativo. In effetti il risultato di un lavoro creativo, sarà una lente o un oggetto di rifrazione su una certa parte di reale o di finzione di un reale, o anche di una realta finta o ibridata di finzioni che si esplora in un certo percorso e trascorso. In ogni modo non mi piace immaginarla troppo fisica da poter essere misurata, pur riconoscendo che un lavoro creativo che funzioni davvero sarà raro, frutto di fatica, intuizioni, circostanze oscure, incontri, scontri, resconti. Quanto più raro ed efficace, tanto più lontano da un'idea di supremazia del creativo sull'altro mal o peggio o anche ben creato. La scrittura e l'amore per la scrittura e per il creato, non sono cose con cui misurarci, ma forse con cui migliorarci. Scriviamo senza i grembiuli del liceo e senza i fucili da caccia, ma con il sole e la luna addosso.
L’influenza di Kafka
6 ore fa
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