mercoledì 4 febbraio 2009

In aenigmate


A volte le presentazioni di alcuni testi letterari, contengono degli spunti profondi e delle grandi verità nascoste, che spesso vanno al di là della loro specifica collocazione contestuale al commento di un'opera. È il caso dell'introduzione di Dante Isella a "Poesie" di Vittorio Sereni:
"Certo, a chi sa porgerle orecchio attento la poesia sa parlare da sé, anche in aenigmate; e nulla vale quanto l'emozione del muto colloquio diretto con il testo: per lettori di questa specie, che sospettiamo meno rari di quanto non appaia, ogni chiosa è soltanto un'intromissione indebita o un fastidioso rumore di fondo. Per altri, che non abbiano orecchio, non c'è commento che possa sostituirsi alla parola che resta loro preclusa".
Dante Isella.
Molto lucido l'attacco. Il testo è molto curato, e con questa piccola precisazione si apre un mondo di percezioni e di grandi aperture, di fronte a tutta la complessità e la grandezza del linguaggio letterario e sopratutto di quello ermetico. Anche in aenigmate.
l.s.

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