venerdì 7 maggio 2010

Senza mare

"E tu che cosa ci fai qui?".
"Sono diventata stanca".
"Così piccola, già stanca?".
"Sono stanca di tutto: del mare, del sole, di me e della mia vita. Voglio solo la tua piccola ombra e poi niente più".
"Ma cosa ci trovi di così bello in me,  barchetta più dolce di mare? Se io non ho luce ma la tolgo".
"E io non ho mare senza il rumore del tuo vento bellissimo e le tue braccia e le tue storie che mi allontanano dalla paura della notte".
"Tu pensi che ti lasceranno per molto qui? Una barca di mare sotto un alberello di terra e di radici?".
"Non lo so, ma questo per me non conta. Adesso non voglio pensare, voglio rimanere da sola con te...".
L'albero non rispose. Così si addormentarono più vicini, senza sognare dei taglialegna e nemmeno dell'uragano, ma tenendosi soltanto per mano. Senza mare ma già lontano.
l.s.
Foto di Daniela Fariello

4 commenti:

Sandra ha detto...

stupendo...
sm

Anonimo ha detto...

Semplicemente meraviglioso... una malinconia struggente in poche righe.
Daniela

Anonimo ha detto...

Abbondonarsi ogni tanto al non fare niente, al non pensare niente
capovolgere la mente
e attendere...
è ritrovare un pò di se stessi.
Bellissimo dialogo... bella la foto
originale e struggente e simpatica
Stefania

Anonimo ha detto...

Complimenti Luigi, questa e' sicuramente poesia in prosa, il dialogo insolito lascia sempre spazi indefiniti,
dove raccogli le emozioni piu' grandi, dove si ritrovano i bambini, dove l' adulto ritrova la meraviglia di un tempo.
Grazie per questo presente
Claudia