martedì 23 febbraio 2010

Pensando...

È molto tardi quando mi attacco a un pensiero qualsiasi, un pensiero tardivo o quello di uno che fa tardi senza un motivo chiaro, forse perché gli occhi a quest'ora sentono meglio, o forse in ritardo e in modo più scandito quello che avviene. Perché quando rimango sveglio i pensieri si attaccano ai suoni -musica della notte:Bartok- Come questo, che mi ha sfiorato in una smorfia di sonno: che a volte la fine di un qualsiasi rumore insistente e molesto che stacca nella propria vita o dentro un palazzo moderno in una notte a caso, interiorizza in nuce una pace molto più pura di qualsiasi inanimato possibile alternativo silenzio: i tacchi di una donna dal cortile che rientrano e rallentano (è difficile che non riesca a intuire la profondità di sguardo e di mistero dal solo passo femminile; a volte intuisco la grandezza dei seni o degli occhi. Non lo so come è possibile ma le informazioni di un certo passo sono infinite, basta affinarsi quel minimo), lo sbattere del portone, l'ululato di un cane rimasto solo per troppe ore, un televisore acceso di un anziano  completamente sordo o frastornato, la stoccata di un ascensore che ferma al piano e rimbalza, l'acuto raggelante di un concerto lirico da una finestra aperta, una cena tra amici che sgorga in un applauso, una telefonata nel cuore della notte - quelle mute hanno lasciato insonni migliaia di individui per intere notti: c'è addirittura chi pensa che da una telefonata notturna ti si possa spezzare qualcosa dentro e per sempre, nel profondo: ho i brividi... A volte basterebbe non rispondere, ma anche quella è una forma di risposta.
Tutto questo è comunque un preludio a qualcosa, a un qualcosa che possiede un senso assoluto di pace qualitativamente più sottile e sensibile, ma a condizione che sia inserita in quell'esatta dinamica dicotomica.
Follie...(o un incipit)
l.s.

2 commenti:

Sandra ha detto...

Spero che questo sia un inizio di un tuo racconto, o romanzo addirittura...
Hai suonato queste righe, non le hai scritte... Non le ho lette, le ho ascoltate.
Ciao, e grazie. Sandra

luigi ha detto...

Grazie a te, Sandra. Comunque penso di svilupparlo, forse un racconto, chissà. Bella la storia del suonare scrivendo.Ti terrò aggiornata.
Ciao,
Luigi