lunedì 15 dicembre 2008

Lo straniero di Francesco Vietti



Ho letto "lo straniero": Misterioso delitto nella Torino di Lombroso, di Francesco Vietti.
L'ho letto in cartaceo, ordinandolo alla casa editrice OMP, che pubblica in copyleft e lascia quindi aperte le due possibilità di fruizione dell'opera.
Mi piaceva anche l'idea di incoraggiare con un piccolo contributo (il volume costa 6,50 euro), quest'idea giovane di editoria.
Il libro dovrebbe essere tra i primissimi titoli della collana di narrativa REALEIMMAGINARIO, e in questo caso coglie in pieno l'atmosfera di questa soglia sottile che la stessa storia descrive e articola con equilibrio, competenza e chiarezza.
Si tratta di un delitto: lo straniero è l'imputato Sayyid, presunto assassino di Arturo Carena, pittore orientalista e fotografo della campagna libica.
L'avvenimento è trattato con il taglio originale: l'autore comincia a filtrare i tempi e le tensioni della narrazione, attraverso più elementi, stralci di cronaca relativi al terribile delitto, con cui apre nel cuore pulsante dell'accaduto i tempi della sua opera.
Nei primi capitoli infatti la vicenda viene introdotta da articoli, testimonianze processuali, perizie, svincolando poi nella fase più intima e meno oggettiva, dove anche la tensione narrante si rapprenderà della sua grana più efficace.
Negli elementi del libro, emerge una Torino misteriosa, squarci di spiritismo, accompagnati dalla trasferta del protagonista nel deserto del Fezzen e dal rapporto dell'uomo con le popolazioni locali.
A fine volume, molto interessanti le appendici iconografiche.
Francesco Vietti è un giovane dottorando in antropologia che ha lavorato con una mano sicura, riuscendo a permeare delle sue competenze specifiche gli elementi della sua storia, in una chiave nuova e accattivante.
Tra le sue altre pubblicazioni il saggio "Cecenia e Russia- storia e mito del Caucaso ribelle (Massari, 2005), e la cura dell' antologia "Madrelingua- poesie e racconti del mondo in Italia (Traccediverse, 2006)
l.s.

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