sabato 24 novembre 2012

Sale da ballo (improvviso) estratto da "Il cattivo tempo: bad poems"

Sale da ballo (improvviso)

Di sera
si arrendono
i tavolini
dai bar
e si addensano
luci di candele
dai vetri d'oro
dei ristoranti,
nei tovaglioli
le nuvole chiare
dei visi stanchi
sanno di treno;
gli occhi a mandorla
sbirciano
carezze
americane
sulle calze
nuove
e nerine
di seta,
ma non hanno
la forma rotonda
dei bei ginocchi
pieni delle musiche
e dentro i bicchieri
ancora belle giravolte;
si allacciano il fumo
dei polsi alle nuche,
piove e c'è un vento
da lupi sui capelli
corti della tarda ora,
e c'è chi ancora,
per una tempia
a filino di guancia,
un pochino
si tormenta,
si addormenta
e ti innamora.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto bella questa poesia verticale. Le parole si allineano scivolando sotto, nell'intervista a Calasso e lì trovano contiguità: "Disegnate soltanto quello che rimane nella memoria. L'essenziale."
Così Degas nella Folie Baudelaire. E così tu nella poesia pittorica che coglie l'essenziale poetico di una notte.
Eletta Senso

luigi ha detto...

Commento spiazzante e raffinatissimo, che lascia davvero con poche parole.
Un essenziale: grazie, ancora pomeridiano e poco poetico, ma comunque necessario.
l.s.