martedì 24 marzo 2009

...specchio t'è degno il cielo

"Non può specchio ritrar sì dolce imago,
né in picciol vetro è un paradiso accolto:
specchio t'è degno il cielo, e ne le stelle
puoi riguardar le tue sembianze belle."

Torquato Tasso

Lungo il percorso del sedicesimo canto della Gerusalemme, spicca dal buio questo gioco di specchi e di grandissima rarefazione di riflessi,terribilmente moderno e riuscito in ogni sua più piccola parte. Il volto di Armida è lanciato dal poeta a smisurarsi nella profondità della volta stellare, come unico adeguato elemento che ne ritragga lo splendore, il paradiso della sua perfezione. Non credo che possano trovarsi facilmente parole così luminose e potenti, per intensificare una descrizione umana nel mistero interminabile di una notte.
l.s.

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