Il buio di una notte.
La scansione di un quadrante che scocca di matita ad ogni capitolo. Un punto di vista di narrazione raffinato e cinematografico.
Murakami Haruki domina questo bellissimo lavoro letterario, con il soffio di un narrare lieve e scattante, utilizzando un ritmo incisivo e insieme sospeso e operoso. Molto abile nelle sue sequenze mirate di inquadrature sottili e profonde, come lame asciutte e lucenti, che affondano senza fretta nelle persone e nei luoghi, ordito della sua ricca tessitura.
Negli ambienti notturni e distanti tra loro, la descrizione come motore dell'azione, a volte supremo: un'idea particolare della realtà che non viene mai solo accennata, ma penetrata con uno sguardo attento che percorre e trascorre le coscienze e i flussi vitali e addormentati, quando si alternano e si incrociano vicendevolmente nelle spire fosforescenti della storia.
A volte sembra quasi di percepire l'inquieta stasi mutante della famosa fiaba di Perrault, con annessi e dilatati meccanismi sofisticati e moderni di relazione, in un gioco concentrico e spettacolare di innesti, di apnee e risalite improvvise di luci.
La sensazione di completamento e apertura che lascia il libro, potrebbe mutare e articolarsi all'infinito per ogni prospettiva personale di lettura e di visione intima della realtà.
Il tempo e la coscienza dell'ignoto nel reale, diventano così voci lontane e presenti, simboli e oceani di vuoto e di speranza.
Come il sonno e come la notte.
l.s.
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