sabato 10 ottobre 2015

Slow Reading Manifesto




Fu grazie a uno scritto di Henry Miller, che mi imbattei per la prima volta in questo discorso sulla lettura lenta. Lo scrittore parlava di quanto fosse importante intrattenersi, entrare verticalmente e in profondità dentro il territorio di un testo, attraverso una sorta di gestazione dei suoi contenuti, senza scorrere solo in avanti, macinare o comunque ingurgitare, ma al contrario decantare, sondare con lentezza, tutte le fragranze, le sfumature e le possibilità infinite di quell'incontro. Questo, a quanto ricordo, era il succo di quel pensiero, che mi colpì moltissimo. Mi ricorda lo stesso discorso sul cibo, sancito dalla famosa locuzione latina prima digestio fit in ore. Immagino che il principio corretto di assimilazione non sia poi così distante da quello alimentare e nemmeno da quello di molti grandi strumentisti classici, che lavorano sui passaggi dello spartito con uno studio estremamente lento, a volte in modo esasperante, quanto nutriente per il senso profondo della loro musica, della loro tecnica e della loro interpretazione.
Non ho mai creduto che leggere abbia solo a che fare con il passare il tempo, ma nell'entrarvi e nell'attraversarlo in un modo del tutto singolare, entro il quale il tempo cambia e si trasforma insieme alla nostra vita, attraverso di noi e attraverso i requisiti della nostra immersione. affabulazione, incantamento o immaginazione.
Adesso, con il manifesto dello Slow Reading, ideato da Antonio Tombolini, ritorno a quella bellissima disquisizione sui tempi di lettura su cui ragionava Miller, rafforzando ancora di più dentro di me l'importanza di un approccio di rielaborazione e di intensità con un testo scritto, rapporto che cambia completamente il tipo di esperienza e fa maggiore chiarezza su che cosa sia e rappresenti davvero un libro, (il suo reale profumo, quello interno, e non solo quello tanto e fin troppo celebrato, a volte a sproposito, della sua carta o contenitore!) e su quanto conti la grande opportunità che ci è offerta dalla sua corretta fruizione.
Lo Slow Reading Manifesto è un discorso e una modalità che avverto molto utile da approfondire, in particolare in una fase così cruciale e delicata di trasformazioni ormai avvenute, ma ancora densa di mutamenti che ancora avverranno, come di piccole grandi oscillazioni di prospettive e di relative resistenze, in luce di un'esperienza così fondamentale e assolutamente creativa, per un essere umano, come è quella della lettura e dei suoi infiniti affluenti.
Sono stato attratto subito dal manifesto, ed è per questo che vi ho dedicato un post. Sono certo che continuerò a parlarne.
Il tutto, molto più ampliato e articolato, è qui.
Buona lettura lenta, quindi; è proprio il caso di dirlo.
l.s.









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