domenica 24 dicembre 2017

Su Rattner, Miller e l'idea del buon insegnante


Illuminante, questo estratto di Henry Miller. In questa vigilia di Natale lo trovo pregno di quello che avverto in profondità sull'essere davvero creativi, sul perdersi in quello che si è mentre lo si fa e sull'entrare in profondo contatto con quello che già si è, e non su quello che dovrebbe essere giusto dover essere o poter diventare. 
Eccolo:

"Fu durante queste visite che ebbi modo di apprezzare alcune di quelle genuine qualità che facevano di Rattner non solo un buon pittore ma un buon insegnante. Il bello è che non insegnava affatto, non direttamente almeno. Ti dava un pezzo di carta, pennelli e colori e ti invitava a divertirti. Ogni tanto lasciava il cavalletto per dare un'occhiata a quel che facevi. Non diceva mai: – È sbagliato, – oppure: – È brutto –. Qualsiasi cosa dicesse era incoraggiante, stimolante. – Cerca di essere te stesso! – sembrava dire. Ti faceva sentire che l'importante non era ciò che facevi in quel momento, buono o cattivo che fosse, ma il fatto che stavi dipingendo. Saper dipingere era una grazia, un dono, una terapia: ecco cosa traspariva dal suo atteggiamento. Non è quello che fai tu, ma quello che ti fa lei, la pittura. Non l'espresse mai in tante parole, ma compresi che intendeva dire proprio questo. Aveva ragione, naturalmente".

Henry Miller, da "Ricordati di ricordare".

p.s.
Buon Natale





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