sabato 27 aprile 2013

King Kennedy, di Michelangelo Salerno: Dal Cap. I



Anche gli eroi sono stati prima bambini, poi ragazzi, hanno avuto il loro tempo di crescita.
Prima di cadere sulla barricata del loro ideale, segni di coraggio per noi, hanno vissuto i loro giorni, giorni pieni di esperienze, di attività, di piccoli e grandi momenti. Proprio come ognuno di noi.
Questo non vuol dire che tutti siamo eroi, ma che ognuno di noi, in certe condizioni e sfruttando pienamente le proprie possibilità, può diventare un uomo, un vero uomo: uno, cioè, che s'impegna per gli altri, senza egoisimi, senza badare al proprio comodo.
Martin Luter King nacque il 15 gennaio 1919 in Georgia, nella città di Atalanta, quella città del sud degli Stati Uniti d'America di cui forse avrai sentito parlare in quel lungo famoso film tratto dal romanzo "Via col vento". Atalanta: uno dei centri della lotta razziale tra negri e bianchi.
Suo padre, Martin Luter King senior (pastore della Ebezener Baptist Church) e la sua mamma, Alberta Williams, avevano già una bambina: Cristina.
Era un grigio mattino d'inverno quando Martin venne alla luce. E venne alla luce in una famiglia negra dal livello di vita abbastanza buono. La miseria, la nera miseria degli slums negri (i bassifondi), non la sperimentò mai di persona.
Martin junior venne educato alla semplicità, all'onestà e alla lealtà. La sua lealtà gli costò a cinque anni la prima espulsione da scuola, proprio il primo giorno, quando disse al maestro che aveva un anno in meno dell'età regolare per frequentare la prima classe.
In seguito imparò, come altri suoi coetanei, a leggere e a scrivere.
E tra i primi cartelli che decifrò con l'incertezza del bambino che sillaba le prime parole, c'era quello affisso  a tanti locali: "For white only".
Da allora cominciò a capire.

King Kennedy, di Michelangelo Salerno Il Tripode Firenze 1971

1 commenti:

Anonimo ha detto...

ANCORA RITORNATO DOPO ANNI
DI INCREMENTO DI VITA E SENSAZIONI
AL LINGUAGGIO POETICO.
OGGI RIPENSO
CON LUCIDA INCOERENZA
CHE IL CORAGGIO DI SCRIVERE
E'COME IL CORAGGIO DI MORIRE
SE NEL CIELO SI VEDONO LE STELLE.
I SEGNI
M.SALERNO
21 APRILE 1971
SCUOLA MEDIA G.LOMBARDI NAPOLI