mercoledì 4 luglio 2012

Alcuni punti fondamentali sul racconto

Credo che questi lo siano davvero, soprattutto per creare qualche varco in questa fitta foresta precettistica che spesso ci avvolge. Sono estratti da una bellissima Appendice alla raccolta "Bestiario" di Julio Cortazar, intitolata "Alcuni aspetti del racconto", che ho trovato affascinante e ben scritta, ma soprattutto concreta e molto moderna e liberatoria. Una boccata di aria aperta:
"Nessuno può pretendere che i racconti si debbano scrivere solo dopo averne conosciuto le leggi. In primo luogo tale leggi non esistono; al massimo si può parlare di punti di vista, di certe costanti che dànno una struttura a questo genere così poco incasellabile; in secondo luogo, non si vede perché i teorici e i critici debbano essere gli scrittori stessi, ed è naturale che quelli entrino in scena solo quando esiste già un retaggio, un accumulo di letteratura che permetta di indagarne e di chiarirne lo sviluppo e la qualità". E ancora, discutendo su cosa significa un racconto brutto:
"Basta domandarsi perché un determinato racconto è brutto. [...] Un racconto è brutto quando lo si scrive senza quella tensione che deve manifestarsi fin dalle prime parole o dalle prime scene. E così possiamo già anticipare che i concetti di significazione, di intensità e di tensione ci permetteranno, come si vedrà, di avvicinarci meglio alla struttura stessa del racconto".

2 commenti:

Marco ha detto...

Mi pare convincente la definizione di racconto brutto. Forse si può solo aggiungere che è come se si facesse un compitino. In un caso del genere la tensione, l'intensità, mancano completamente.

luigi ha detto...

Anche, certo.
La scolasticità nel narrare rappresenta un ostacolo all'intensità e alla tensione.
Condivido.
Saluti,
l.s.