giovedì 16 ottobre 2014

La somministrazione titanica: E. M. Cioran



Cioran rimane una struttura molecolare e farmacologica. Una somministrazione titanica per una terapia sovversiva dell'essere verso un'altra origine, di una regione insondabile ma vera: 

"Le tre del mattino. Percepisco questo secondo, e poi quest'altro, faccio il bilancio di ogni minuto.
Perché tutto questo? – Perché sono nato. [...]".

Nei momenti calmi del pomeriggio nei quali attraverso la sua galleria di aforisimi, mi sento ingoiato da un effetto di lungimiranza e dalla stessa densità di cui ha scritto egregiamente Guido Ceronetti nella sua prefazione a "Squartamento".
Ed è quella stessa densità, ineguagliabile e intonsa del pensiero e della scrittura di Cioran, che ho incontrato ne "L'inconveniente di essere nati", e che mentre avverti di divorare con gli occhi, ti divora e ti frantuma come vetro. La sua accoglienza tagliente ma sempre calda, dal tepore mefistotelico e insieme materno. Senza seni.

Due piccoli immensi esempi, dal capitolo X de "L'inconveniente di essere nati":

Le persone "distinte" non sono inventive in fatto di linguaggio. Lo sono, invece, in modo straordinario tutti coloro che improvvisano per ciarlataneria o sguazzano in una grossonalità venata di emozione. Sono forze della natura, vivono direttamente nelle parole. Il genio verbale sarebbe dunque appanaggio dei luoghi malfamati? In ogni caso esige un minimo di sporcaccioneria.

Bisognerebbe limitarsi a una sola lingua e approfondirne la conoscenza in ogni occasione. Per uno scrittore, chiacchierare con una portinaia è molto più proficuo che intrattenersi con uno scienziato in una lingua straniera.


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