mercoledì 1 luglio 2009

Da "Estiva" di Michelangelo Salerno


Ieri ero per strada, nei pressi della metropolitana e all'improvviso, una frazione di un istante, ho pensato che dovevo chiamare mio padre e dirgli non so che cosa. Mio padre è schiantato per un infarto nel febbraio del 2000, alle cinque del pomeriggio, con i Cosacchi di Tolstoj ancora aperto sulle ginocchia. Il numero del suo cellulare adesso non esiste più.
E all'inizio di un nuovo mese, non ricordando cosa diavolo dovessi dirgli ieri pomeriggio, me lo voglio ricordare così, sfogliando la sua prima pubblicazione di piccoli versi che mi sono ritrovato stamattina tra le mani:
III
L'amico che ritorna
dalla villeggiatura
non ha negli occhi il mare,
ma i baci delle donne
che si son fatte amare.

"Estiva-Dalla parte del drago- Intelisano Editore 1961 Milano"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Da questi versi si capisce quanto tuo padre amasse la vita e la bellezza; credo anche che sia riuscito in pieno a trasmetterti questa sensibilità, perciò, quando tu provi un bel sentimento, è lui che ti sta parlando.
Rosa

Anonimo ha detto...

ricordo tuo padre, rimarrà sempre nel mio cuore e nella mia mente per il grande insegnamento che mi ha lasciato: ama la vita e fà ciò che ami!
era il mio professore...
un bacio
carolina

luigi ha detto...

Grazie di questo bellissimo intervento! Papà aveva nel cuore tutti i suoi alunni. A casa ne parlava spesso. Ricordo bene quelle sue parole.
Ti ringrazio davvero tanto della tua testimonianza e tornami a trovare sul blog quando vuoi.
Saluti,
luigi