Tre passaggi preziosi e indimenticabili da Michail Bulgakov, estratti dal Capitolo "L'apparizione dell'eroe", del romanzo "Il maestro e Margherita". (La versione che utilizzo è quella integrale di Giulio Einaudi-1967).
Delle sferzate profonde che mi hanno fulminato in pieno. Non tanto per la loro costruzione, forma, qualità stilistica, ma per tutta la forza e sismicità che trattengono e che insieme espandono. Sensazioni, non più parole, che mi hanno colmato di gioia e di spavento, e che ho sentito di condividere, perché brillanti di una vita e di una luce propria, quasi autonoma dalla poetica del contesto da cui li ho scorporati:
"L'amore ci si parò dinnanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi. Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico".
"Appena arrivava, lei si infilava un grembiule, e nello stesso ingresso, dove si trovava il lavandino, di cui il povero malato era tanto fiero, accendeva sul tavolo di legno il fornellino a petrolio, preparava la colazione e la serviva nella prima stanza sul tavolo ovale. Quando scoppiavano i temporali di maggio e davanti alle finestre poco luminose l'acqua scorreva rumorosa nel portone minacciando di inondare l'ultimo rifugio, gli innamorati accendevano la stufa e vi facevano cuocere le patate nella cenere. Dalle patate si alzavano nubi di vapore, la buccia nera sporcava loro le dita. Nello scantinato si udivano risate e nel giardino gli alberi, dopo la pioggia, si scrollavano di dosso i ramoscelli spezzati e grappoli di fiori bianchi".
"L'orologio da tasca segnava le due di notte. Mi ero coricato con un principio di malattia, mi svegliai malato del tutto. Mi parve a un tratto che l'oscurità autunnale avrebbe sfondato i vetri, si sarebbe riversata nella stanza e io vi sarei annegato come nell'inchiostro".
"L'orologio da tasca segnava le due di notte. Mi ero coricato con un principio di malattia, mi svegliai malato del tutto. Mi parve a un tratto che l'oscurità autunnale avrebbe sfondato i vetri, si sarebbe riversata nella stanza e io vi sarei annegato come nell'inchiostro".
Questo romanzo è un temporale. Difficilmente o quasi mai consiglio libri, non mi piace sostituirmi alle scelte degli altri, così come preferisco fare da solo le mie scoperte. Ma questo romanzo è davvero un temporale.
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