sabato 12 dicembre 2020

Memorabilia - Incontro con Javier Marias

domenica 11 ottobre 2020

La vera nobiltà

 Non c'è nulla di nobile nell'essere superiori a qualcun altro. 

La vera nobiltà sta nell'essere superiori a chi eravamo ieri


Ernest Hemingway

giovedì 8 ottobre 2020

Fattitaliani.it: Teatro, Luigi Salerno e la componente ossessiva de...

Fattitaliani.it: Teatro, Luigi Salerno e la componente ossessiva de...: Ospite odierno della nostra rubrica Proscenio   è Luigi Salerno , autore e scrittore napoletano, il cui spettacolo  "Le due stanze del ...

giovedì 1 ottobre 2020

Appunti da una tavola calda con nebbia (Passerino editore 2020)




Da oggi, la mia raccolta di studi, aforismi e racconti, dal titolo "Appunti da una tavola calda con nebbia" è disponibile per le edizioni digitali Passerino, su Amazon, KoboIBS, Hoepli, Bookrepublic, e a breve su altri importanti store. 

Questo progetto rappresenta una fase cruciale e delicata della mia ricerca, avendovi concentrato diversi aspetti e risonanze, che riflettono i miei interessi, come le mie problematiche linguistiche ed ideologiche affrontate con la mia scrittura.

l.s.

mercoledì 23 settembre 2020

Angelo Sorino in L'ATTESA

sabato 19 settembre 2020

In arte:

 "In arte non si deve partire dalla complicazione. Alla complicazione bisogna arrivarci. Non partire dalla favola d'Ulisse simbolica, per stupire; ma partire dall'uomo umile comune e a poco a poco dargli il senso di un Ulisse".

Cesare Pavese



venerdì 18 settembre 2020

"It is Winter, at last" e "La città vuota -out ot the blue" entrambi selezionati all'Ostia International Film Festival

 Doppia selezione ufficiale per gli ultimi due progetti di Nocte film.





venerdì 19 giugno 2020

In ogni buon racconto


È strano che in ogni buon racconto ci sia un che di segreto – di incomprensibile. Sembra che la storia tocchi in noi occhi ancora non aperti – e quando ritorniamo dal suo territorio ci troviamo in un mondo del tutto diverso.

Novalis


lunedì 15 giugno 2020

"Primo amore" tra i lavori finalisti della rassegna di drammaturgia Belli Chiusi


Il monologo "Primo amore", scritto per la rassegna di drammaturgia contemporanea Belli Chiusi, diretto da Loredana Galasso e interpretato da Federica Cerullo, è in finale per la serata streaming di domenica 21 giugno, alle ore 18.00.
Qui l'elenco ufficiale dei lavori finalisti.




domenica 14 giugno 2020

Non ogni notte


Non ogni notte termina con l'alba.

Stanislaw J. Lec


venerdì 12 giugno 2020

Lonely Room (Chambre solitaire) First Step:




Ultima notte di vacanza


La nota fissa del cucchiaino sul bicchiere, mentre richiami una cameriera assonnata al tavolo azzurro della prima colazione. La stessa persona con cui hai parlato fino all'alba, dal telefono della tua camera, della paura del faro, del buio e della morte, nella tua ultima notte di vacanza.

martedì 9 giugno 2020

Sesta Serata BELLI CHIUSI

Anche l'eternità


Anche l'eternità era un tempo più duratura.

Stansislaw J. Lec


sabato 6 giugno 2020

"Primo amore", di Luigi Salerno nell'ultima serata streaming Belli Chiusi


Domani sera, alle ore 18.00, nella sesta e ultima serata della rassegna streaming "Belli Chiusi" organizzata dal Nuovo Teatro San Paolo di Roma, ci sarà, tra le nove opere selezionate, il mio monologo "Primo amore", diretto da Loredana Galasso e interpretato da Federica Cerullo. 
Seguirà un dibattito con gli autori, i registi e gli attori della rassegna, tenuto dall'attrice e sceneggiatrice Angela Favella.



giovedì 4 giugno 2020

Ciò che conta


Ciò che conta in uno scrittore, proceda egli in modo scientifico o in modo fantastico, è solo la forza valutativa del suo talento descrittivo, l'intensità della superficie parziale della sua natura che è resa visibile dal suo talento, attraverso una sollecitazione ingenuamente intensa della superficie, una descrizione ingenuamente intensa della superficie: il suo fluidum deferens; questione dell'intelligenza e della cultura, della fantasia e (come humus) degli strumenti alfabetici.

Thomas Bernhard

mercoledì 3 giugno 2020

Nella mia scrittura


Nella mia scrittura si addentra da sempre un mistero. In ogni mistero prevale quello che non si sa, rispetto a quello che si pianifica e si comprende troppo. È per queste ragioni che uno scrittore, più che da un grado di sola comprensione di quello che vuole scrivere, dovrebbe essere avvinto  – e poi sospinto  da un'infestazione, che in qualche modo lo renda autentico in ogni sua espansione di conflitto del suo percorso espressivo. 
Un lettore autentico e fedele, sarebbe in egual modo infestato da un certo pensiero drammatico, e quasi mai convinto di quella giusta estetica o ideologia di linguaggio, secondo me. L'incontro ideale avverrebbe quando lettore e scrittore vivono la stessa tensione di mistero, nel corso dell'esperienza di contatto con l'intimità di quell'opera, e non solo con la sua efficacia diegetica o con la sua economia politica. 
Lo stesso grado di infestazione, nel processo simbiotico del puro immaginare, forse.

martedì 2 giugno 2020

Sabato di fantasmi


Qualche ragazza ancora, che si incammina nei brividi delle maniche corte verso una sala da ballo. Pochi sorrisi sbiaditi, tra i portici dai lumi rosa e la sigaretta di un altro tempo, oltre un ultimo istante di musica e di nuche.


sabato 30 maggio 2020

Il silenzio sul paese.


Il silenzio sul paese è ancora così grande. Come il grido, la luna, il tuono. Una telefonata nella notte, di qualcuno che hai perduto e che ti chiede perdono.


giovedì 28 maggio 2020

La scrittura del desiderio


Pensavo a quanto conti provocare in qualcuno il desiderio di scrivere, quando si scrive. Di solito esistono scritture che ti invogliano, che a volte ti slanciano a una certa resa immaginativa, rispetto ad altre, semmai anche contro il tuo volere: stimolandoti a provarci, a cercare che accada anche negli altri quello che ti sta accadendo durante il processo della lettura, che a mio parere rimane un processo creativo a tutti gli effetti.
Ecco, se qualcuno mi chiedesse quello che maggiormente desidererei evocare, se non proprio ottenere, in un'esperienza di scrittura, è proprio creare in chi mi legge questa dimensione di solo desiderio, dove la parola non diventi un margine, un confine troppo definito, ma la feritoia di una porta socchiusa, con una buona luce al suo interno, contro i discorsi lontani della notte, che ancora si divertono e si perdono, nel buio fitto di lì fuori.


martedì 26 maggio 2020

Le notti del mio mai


Mi accorgo sempre di più di quanto sia importante non forzare mai la propria dimensione. Quella che in ogni caso ci rappresenta, e che potrebbe discostarsi di gran lunga da quella che avremmo immaginato o che vorremmo si svelasse di fronte agli altri. Non credo che conti affidarsi troppo a lungo a un luogo inesistente, anche se più grande e luminoso, rispetto a quello che occupiamo, riferendomi in particolare al percorso espressivo, quello che di solito (più o meno a ragione) si evidenzia con quello invitante della creatività, intendo dei traguardi, dei riconoscimenti e a volte anche del potere seduttivo di una logica creativa appagata e piuttosto felice del suo dominio (anche se astratto),  come della sua costante egemonia sulla miseria del tacere. Ci sarà sempre qualcuno che avrà fatto qualcosa che avremmo voluto fare noi, e che quindi lo avrà fatto meglio, se non prima, immagino di sì, con maggiore successo, talento e intensità. 
Non credo che esista al mondo qualcuno che non abbia desiderato, in un particolare momento della sua vita, di essere stato lui ad aver scritto quel tale libro, quel paragrafo o frammento, fino al pensiero geniale di quel titolo, se non di ritrovarsi al posto di qualcun altro, anche solo per una dedica, una scritta originale sul muro di una scuola. Perché non averci pensato prima? Perché non io, allora? 
Ma dentro questo piccolo vuoto, che a volte si inoltra nel buio come una faglia sismica, da ogni regione emotiva più o meno prossima all'epicentro, si nasconde anche tutta la tensione del desiderio: quella di esserci a tutti i costi e sopra ogni cosa, che spesso non è legato a quello di più naturale  abbiamo davvero da sentire e da condividere, ma a quello che vorremmo solo occupare, se non recuperare di diritto, per un fine effimero ma violento, una questione più distrettuale che artistica, che mentre ci divora ci racconta, ancora di più di quel poco che abbiamo disegnato – e non solo sognato –  con gli spettri futili delle nostre parole. 
Eppure, mi ripeto spesso, perché forzare oltre un limite tutto questo? Che cosa potrei mai dire e ritrovare di me in un territorio così più ampio e luminoso, con una vista migliore ma in ogni caso non più mio? Come muovermi nelle fauci di una casa enorme ma senza le braccia, che non mi appartiene, dove non potrei mai ricordare i posti, le chiavi, i cassetti, i profumi, i momenti, gli orari dei ritorni e i richiami, per non dormire nemmeno più il mio sonno, non gustare il mio cibo e il mio vino, non immaginare la genesi del mio fuoco e delle mie storie  o paure – non quelle già esistenti, che sarebbe stato bello descrivere o immaginare prima o meglio degli altri, ma quelle perdute e mai più raccontate da nessuno, che in fondo sedimentano il mistero di tutto quello che non ho e che ancora mi rappresenta, come infinito atto unico del mio indefinito, ultimo canto d'amore nelle notti più tenere del mio mai.

sabato 2 maggio 2020

Di Mestiere Faccio il Paesologo

venerdì 1 maggio 2020

"Te lo ricordi?", di Luigi Salerno


Domenica 3 maggio, alle 17.00 all'interno della rassegna drammaturgica "Belli Chiusi", organizzata dal Nuovo Teatro San Paolo, tra i lavori selezionati per la prima serata streaming sarà rappresentato anche un mio lavoro, scritto per due voci femminili. Il suo titolo è "Te lo ricordi", diretto da Teresa Di Muoio, con Ilaria Chiominto ed Elena Liasides.



venerdì 3 aprile 2020

PEPE di e con Laura Riccioli - Trailer

mercoledì 1 aprile 2020

Belli Corti Quarta Edizione: Semfinali Corti e Monologhi in streaming



Oggi alle 17.00 si parte con la serata blu, nella quale è presente il mio atto unico "Due tram nella nebbia", con la regia di Micaela Seganti e con Giulia Marrani, Giordana Mongardini e Umberto Rennella.



domenica 15 marzo 2020

L'OSPITE - Spettacolo completo

lunedì 2 marzo 2020

L'attesa, di Luca Aiello

lunedì 17 febbraio 2020

I corti che accedono alla finale - Belli Corti 4° Edizione

I monologhi che accedono alla finale - Belli Corti 4° Edizione

"Due tram nella nebbia", tra i sei corti finalisti: venerdì 29 febbraio. Nuovo Teatro San Paolo di Roma



domenica 16 febbraio 2020

"Lezioni di poesia", tra i monologhi finalisti


Il monologo "Lezioni di poesia", sarà rappresentato venerdì 22 febbraio al Nuovo Teatro San Paolo, tra i lavori finalisti della quarta edizione del concorso di drammaturgia contemporanea Belli Corti. Regia di Simone Carchia, con Riccardo Benforti.


Riccardo Benforti

mercoledì 12 febbraio 2020

Belli corti: venerdì 14 febbraio seconda serata monologhi semifinalisti



domenica 9 febbraio 2020

Belli Corti 2020 Seconda serata

sabato 8 febbraio 2020

Semifinale Gialla - Belli Corti 4° Edizione

giovedì 6 febbraio 2020

Semifinale Arancione - Belli Corti 4° Edizione

Intervista a Maria Chiara Tofone -Regional Radio




mercoledì 5 febbraio 2020

Presentazione monologo "Lezioni di poesia", di Luigi Salerno



martedì 4 febbraio 2020

"Lezioni di poesia", di Luigi Salerno. Sezione monologhi



domenica 2 febbraio 2020

Old times - Vecchi tempi

sabato 1 febbraio 2020

Belli corti: Semifinale Verde



venerdì 31 gennaio 2020

Foto di scena da "Due tram nella nebbia"


Queste immagini sono estratte dal video della prima serata di Belli Corti 2020. In scena Umberto Rennella, Giulia Marrani e Giordana Mongardini, durante la prima dell'atto unico "Due tram nella nebbia", di Luigi Salerno, con la regia di Micaela Seganti.

Giulia Marrani, Umberto Rennella e Giordana Mongardini

Giulia Marrani e Giordana Mongardini
Giulia Marrani, Umberto Rennella e  Giordana Mongardini

Giulia Marrani e Giordana Mongardini

giovedì 30 gennaio 2020

Belli corti 2020: prima serata


mercoledì 29 gennaio 2020

Profitto e valore


Non farti sedurre dal pensiero che ciò che non produce profitto sia senza valore.


Arthur Miller

martedì 28 gennaio 2020

L'intimità di ogni distanza e i due tram nella nebbia




Sabato sera, al Nuovo Teatro San Paolo, è stata rappresentata la mia pièce "Due tram nella nebbia", un atto unico con la regia di Micaela Seganti e con Giulia Marrani, Giordana Mongardini e Umberto Rennella.
Non essendo presente alla prima, mi è stato chiesto di preparare un breve testo che la regista avrebbe letto in pubblico, poco prima della messa in scena.
Eccolo:

Cari amici,
nell’elaborazione di questo piccolo atto unico, mi accorgo di aver vissuto, e quindi  in buona parte anticipato, quello che sto provando in questo momento, nell’essere lontano dalla sua prima luce e dall’amore che sono certo vi sia stato profuso – e solo per colpa della mia distanza, che è solo in chilometri. 
In effetti tutto quello che si smuove tra questi personaggi è fatto di questa delicatezza che appartiene all’intimità di ogni distanza, fino a quelle più o meno incolmabili, che spesso creano legami e nostalgia e amore del presente, immaginandomi quello che mai sarà di quello che mi sono perduto di questo viaggio di sola andata di Micaela, Giulia, Giordana e Umberto, che mi hanno, e spero vi abbiano dimostrato, che forse è vero che solo le cose più lontane – e nebbiose – sono delicate.
Per me stasera è così...
Grazie infinite
Luigi


mercoledì 22 gennaio 2020

Semifinale Blu - Belli Corti 4° Edizione

martedì 21 gennaio 2020

"Due tram nella nebbia", di Luigi Salerno


Sabato 25 gennaio, alle 20.30, il mio corto teatrale "Due tram nella nebbia", sarà rappresentato al Nuovo Teatro San Paolo di Roma, insieme ad altri tre lavori semifinalisti.
"Due tram nella nebbia" sarà diretto da Micaela Seganti, con Giulia Marrani, Giordana Mongardini e Umberto Rennella.


lunedì 20 gennaio 2020

Erinni

venerdì 17 gennaio 2020

"Lezioni di poesia", di Luigi Salerno in semifinale a Belli Corti



Il mio monologo "Lezioni di poesia", sarà rappresentato venerdì 7 febbraio all'interno della rassegna drammaturgica Belli Corti, organizzata dal Nuovo Teatro San Paolo a Roma, e giunta alla sua quarta edizione.
Il monologo, diretto da Simone Carchia e interpretato da Riccardo Benforti è inserito nella semifinale arancione, da cui saranno decretati i monologhi finalisti.


mercoledì 15 gennaio 2020

Belli corti: Semifinale blu




Sabato 25 gennaio primo appuntamento con i quattro corti semifinalisti nella Semifinale Blu al Nuovo Teatro San Paolo, Roma.


lunedì 13 gennaio 2020

"Il vincolo cieco": recensione di Ilaria Casertano su Eroica Fenice


Il vincolo cieco, di Luigi Salerno: ne parla Ilaria Casertano su Eroica Fenice.

sabato 11 gennaio 2020

Erinni, di Giancarlo Loffarelli. Regia di Margherita Adorisio e Maurizio Faraoni


Lorenzo De Liberato, Ferruccio Ferrante e Mary Di Tommaso

Mary Di Tommaso

Ferruccio Ferrante, Andrea Monti e Mary Di Tommaso

Mary Di Tommaso e Ferruccio Ferrante

Lorenzo De Liberato e Ferruccio Ferrante


venerdì 10 gennaio 2020

L'attore extraordinario, di Ken Rea




lunedì 6 gennaio 2020

Quando penso...




"Quando penso ai tanti spettacoli cui ho assistito e in tante lingue diverse, quando penso agli strani quartieri nei quali si trovavano questi teatri e ai miei viaggi di ritorno, spesso a piedi, spesso attraverso venti gelidi o in mezzo al fango, quando penso alle personalità veramente straordinarie che si urtarono con la mia, alla folla di idee che conobbi per interposta persona, quando penso ai problemi di altre epoche, di altri popoli, e al magico misterioso denominatore che mi permetteva di afferrarli e di soffrirli, quando penso agli effetti che certi lavori ebbero su di me, e attraverso di me sui miei amici, o anche su gente a me sconosciuta, quando penso a questa marea di sangue, di linfa, di oscuri e screziati pensieri che sgorgavano in parole, in gesti, in scene, in estasi, quando penso quanto totalmente e inesorabilmente umano fosse tutto questo, così umano, così salutare, così universale, la mia stima per tutto ciò che ha a che fare con il teatro, con gli scrittori di teatro e con gli attori, arrivo a un grado di esaltazione. 
[...] Attraverso il teatro troviamo la nostra comune e individuale identità. Ci rendiamo conto che siamo siderali quanto terrestri. [...]".

Henry Miller, Il teatro (da I libri nella mia vita)


domenica 5 gennaio 2020

Id _Leonardo (AA.VV.) BookTrailer





venerdì 3 gennaio 2020

La voce e lo spettro


Ricominciare. Ogni mattina come se fosse la prima. Una parola nuova, che non decide e non conosce nulla di quelle che l'hanno preceduta, nemmeno dell'ultima. Sembrerebbe che sia sempre tutto da rifare, da riazzerare. Una parte di me che scrive e che riprende il contatto con l'abisso della pagina, interrotto semmai la sera prima, non conosce quello che io abbia mai fatto, compiuto e anche negato dei miei precedenti getti. Tutto potrebbe accadere e precipitare alle mie spalle, come se nella mia vita non avessi mai scritto, e la parola della mattina fosse davvero la prima della mia esistenza. 
Prima di cominciare il post, guardavo con sgomento a diversi manoscritti di qualche anno fa, di lavori lunghi, più o meno consistenti e ispirati, dove non ho riconosciuto quasi nulla della persona che sono e che sento adesso, della mia definizione emotiva, cognitiva e stilistica – intendo quella che percepisco oggi, e che forse, a distanza di tempo, mi sarà ancora negata nell'evoluzione di un successivo disconoscimento. 
È anche per questo che forse scrivere è confinarsi e condannarsi a morte, e ricominciare ancora, per cercare di recuperare una mancanza che si è percepita e che dovrebbe fissare ancora una zona di progressivo incompimento, che forse sarà lo sfondo costante di ogni diagnosi di processo creativo nella rielaborazione di una propria voce. La voce incompiuta che ritorna, riportando lo stesso gelo dell'arrivo di uno spettro, nel tepore di una stanza chiusa.



giovedì 2 gennaio 2020

Gallery del Nuovo Teatro San Paolo di Roma



Condivido la suggestiva galleria di immagini dalla produzione del Nuovo Teatro San Paolo, dove il 20, 21 e 22 marzo sarà rappresentata la mia pièce in tre atti "Le due stanze del colloquio", diretta da Ferruccio Ferrante.



mercoledì 1 gennaio 2020

Risonanze


Nella dinamica di ogni mentre, mi auguro sempre la possibilità di una risonanza: di quel passaggio ulteriore che si sprigiona dal margine del finito per ritornare a proporsi, alle spalle dello scrittore, dentro la creatività e il potere immaginifico di ogni lettore. Questo mentre progressivo, in cui credo, sarà parte viva di ogni frequenza creativa che vincoli il lettore e lo scrittore alla stessa pagina, confondendoli in una sola figura mutante e ispirata.
In ogni fraseggio creativo, nella costruzione anche di un solo paragrafo, spero sempre che quel terreno sia quanto meno predisposto a questo gioco sottile di transumanze e fecondazioni, quindi di riscrittura infinita, che continui, o che incominci davvero, solo quando il libro è stato chiuso. 
Se si inquadrasse l'impianto tonale e potenziale di un'opera nella vibrazione di questo nuovo impulso, forse il quadro di indagine sarebbe ancora più ampio, intendo nel configurare in ogni tentativo di espressione quel luogo fecondo di riverberi sottili, rispetto a un altro che invece ne sia orfano, e che pur nella sua perfezione strutturale riconsegni alla parca tranquillità di un vuoto. 
Eppure, nonostante potremo incontrare diverse varianti di rielaborazione, anche all'interno di una sola pagina, spero sempre, e di cuore, che le stesse siano sempre sconfinate a percepire il passaggio di ali successivo all'esperienza temporale in sé, anziché l'ortodossia del noto/statico (e non più estatico) all'interno di quell'unico flusso esperienziale configurato, che di solito non si completa mai se non in un corrispettivo – anche se non così frequente –  illogico altrove.