Pensavo a quanto conti provocare in qualcuno il desiderio di scrivere, quando si scrive. Di solito esistono scritture che ti invogliano, che a volte ti slanciano a una certa resa immaginativa, rispetto ad altre, semmai anche contro il tuo volere: stimolandoti a provarci, a cercare che accada anche negli altri quello che ti sta accadendo durante il processo della lettura, che a mio parere rimane un processo creativo a tutti gli effetti.
Ecco, se qualcuno mi chiedesse quello che maggiormente desidererei evocare, se non proprio ottenere, in un'esperienza di scrittura, è proprio creare in chi mi legge questa dimensione di solo desiderio, dove la parola non diventi un margine, un confine troppo definito, ma la feritoia di una porta socchiusa, con una buona luce al suo interno, contro i discorsi lontani della notte, che ancora si divertono e si perdono, nel buio fitto di lì fuori.
Ecco, se qualcuno mi chiedesse quello che maggiormente desidererei evocare, se non proprio ottenere, in un'esperienza di scrittura, è proprio creare in chi mi legge questa dimensione di solo desiderio, dove la parola non diventi un margine, un confine troppo definito, ma la feritoia di una porta socchiusa, con una buona luce al suo interno, contro i discorsi lontani della notte, che ancora si divertono e si perdono, nel buio fitto di lì fuori.
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