Forse chiamata per nome manterrà quella presenza di spirito e di sorriso, o anche di quel certo incanto, quando pare appena riemersa dallo stupore profondo di una fiaba, da una passeggiata ai laghi o su di una spiaggia lontana; in una delle tante foto che ho visto di lei e che mi ha subito rasserenato, per quella sua aria particolare, un'aria difficile da scrivere ma non da sentire quando si guarda e si legge.
Un solo verso, che avverto molto rappresentativo per ricordarla, anche se certi poeti non si ricordano e non si dimenticano, ma mutano e stanno, al di là del ricordo e della dimenticanza:
"Il calpestare l'eternità con la punta della scarpina dorata".
Wisława Szymborska da Impressioni teatrali (Vista con granello di sabbia. Adelphi)
giovedì 2 febbraio 2012
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