Quanto disterà mai la vita di un mio paragrafo, appena gettato o semmai cesellato per interi pomeriggi, dal colore di un pullover che indosso, al buio, semmai con il collo storto, l'etichetta al contrario? Dal tipo di camicia, di pantaloni. Dal taglio corto di una mia basetta. Dal tacco di una mia scarpa, dall'imbottitura di un mio giubbino, di un mio cappello, dalla scelta dei miei occhiali da sole blu con le stanghette bianco panna, che ieri mattina ero convinto di aver perso, – quando invece li avevo appena attaccati alla cerniera semiaperta di un maglione azzurro, e di questo me ne accorgevo soltanto specchiandomi in una vetrina, dopo aver fatto per due volte il giro di Fnac, con la speranza di ritrovarli da qualche parte.
Quanto disterà mai il mio stile involontario, quello che trapela nel modo di vestire, di parlare, di respirare, di camminare, di gestire e di percepire la vita, dalle cose più semplici o leggere, alle più complesse della mia esistenza o insistenza...semmai vissute senza peso, sforzo, forma o eleganza,
dallo strano profilo nebbioso di quel paragrafo sospeso?
2 commenti:
Si respira una certa ariosità, una freschezza, una sospensione del tempo nell'andatura come nella gratuità di certi istanti in cui, talvolta, ci rispecchiamo sorpresi. Bello!
rosaturca
Che bella sorpresa!
L'ariosità e nel tuo commento e nel tuo stile inconfondibile, che diventa post nel post.
Grazie ancora
l.s.
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